Malga Montasio: quando il Phototrekking diventa Gourmet

La passione per la fotografia spesso spinge a desiderare viaggi esotici, ma basta guardarsi intorno per scoprire luoghi magici dove il tempo pare essersi fermato. Posti incantati di cui la Regione Friuli è davvero ricca. Uno di questi è la Malga Montasio, che si trova sull’omonimo altopiano.

Un’idea di itinerario per una domenica dedicata al Photrekking può essere quello che passa per Cave del Predil, dopo Tarvisio, e arriva alla Malga Montasio, che si trova sopra Sella Nevea. In entrambe le località non mancano infatti meravigliosi paesaggi da immortalare nei propri scatti fotografici. In particolare, il magico laghetto montano di Cave del Predil e il circostante bosco di faggio e abete rosso, dove, se si è fortunati, si può incontrare qualche esemplare di cervo o di capriolo.

Per concludere la passeggiata, è d’obbligo una tappa culinaria presso il ristoro agrituristico della Malga Montasio dove si possono assaporare piatti genuini preparati, ad esempio, con il Montasio Dop prodotto di montagna, ovvero il formaggio fatto con latte crudo raccolto, lavorato e stagionato (minimo 60 giorni) sopra i 600 metri di altitudine. Presso lo spaccio adiacente si possono acquistare le diverse stagionature di Montasio, che partendo dal fresco, passando per il mezzano e lo stagionato, e arrivando fino allo stravecchio, sono in grado di soddisfare le esigenze anche dei palati più esigenti.

Il formaggio al cinema: un grande classico in versione soufflè

Come ci ha insegnato il signor Wallace, della fortunata serie cartoon Wallace & Gromit, la passione per il formaggio è un tema ricorrente nei film. Ne “La Maledizione del Coniglio Mannaro”, il fedele cane Gromit fa rinvenire Wallace proprio facendogli annusare il formaggio tanto amato dal suo padrone.

Ma anche nei grandi classici, come i film Disney, il formaggio ritorna protagonista attraverso alcune ricette, una tra tutte il famoso soufflè al formaggio de “La Bella e la Bestia”, di cui oggi vi proponiamo la ricetta nella versione con il Montasio Stagionato. Per prima cosa si scaldano 350 ml di latte, poi si sciolgono 50 gr di burro in un altro pentolino, si aggiungono 50 gr di farina 00 e, poco alla volta, si unisce il latte. Si fa bollire a fuoco basso, continuando a mescolare per evitare la formazione di grumi. Si regola di sala e noce moscata. Si versa quindi il composto in una ciotola, aggiungendo il tuorlo di 3 uova, 50 gr di Montasio Stagionato grattugiato e i 3 albumi montati a neve. Il preparato deve poi essere versato in stampini precedentemente imburrati e cotto in forno a 180° per circa 30 minuti. Questa ricetta facile e veloce è ottima anche per i bambini, in quanto facilmente digeribile e ricca dei principi nutritivi del Montasio, come le proteine e il calcio, ottimi per la crescita. In più, oltre al gusto pieno dei soufflè al formaggio, i piccoli apprezzeranno di sicuro anche il fatto che il soufflè sia lo stesso che Belle si trova sfilare davanti, insieme a torte incantate e delizie varie, nell’epica scena della tavola imbandita.

Il malgaro: un mestiere antico legato alla passione per la qualità del formaggio

La bontà di formaggi come il Montasio Dop deriva dall’amore che i suoi produttori mettono nel prepararlo, nonostante la fatica che a volte questo lavoro comporta. La vita del malgaro non è semplice oggi come non le era ieri. Sono infatti i ritmi di vita degli animali a scandire orari e incombenze quotidiane.

Ma come si svolge la giornata di un malgaro? Si parte con la sveglia alle 4 del mattino; ancora con il buio, che ci sia la pioggia, la neve o il sereno, prima di fare colazione si pensa a mungere le mucche, poi ognuna di loro deve essere accuratamente controllata perché non ci siano punture nocive di insetti oppure problemi agli zoccoli, che rischierebbero di compromettere la salute dell’animale.

In seguito, le bestie vengono lasciate libere al pascolo, dove possono godere dei verdi prati, ad esempio della Malga Montasio, dove da secoli si ripete ogni anno la tradizione della transumanza: le mucche vengono portate sull’Altopiano in primavera e ci rimangono fino a settembre, a beneficio sia del benessere dell’animale che della qualità del latte.

Una volta che il malgaro è ritornato in stalla, inizia la fase della pulizia dei macchinari e dei singoli locali. In mattinata il latte viene ritirato e portato in latteria dove avviene la lavorazione della materia prima. La mandria rimane al pascolo fino al tardo pomeriggio, quando il malgaro raduna gli animali e li riporta in stalla per la mungitura serale. Il pascolo è un passaggio fondamentale per assicurare la bontà del prodotto finale, ma rende non facile la quotidianità del malgaro che si trova spesso a fare i conti con il carattere testardo di qualche animale. Ecco perché compagno fedele di chi si occupa di bestiame è il cane da pastore, sempre pronto a collaborare con il suo padrone.

Le levatacce e tutti i sacrifici del malgaro sono ampiamente ricompensati dal risultato finale del suo lavoro, ovvero una produzione di lattici di alta qualità, che rappresenta un volano significativo per l’economia del territorio. In particolare, il Montasio DOP è un alimento ideale per gli intolleranti al lattosio, in quanto questo formaggio dai 2 mesi di stagionatura ne è naturalmente privo. Inoltre, per la composizione nutrizionale, il formaggio Montasio è molto consigliato per l’alimentazione dei ragazzi, in quanto il suo apporto energetico ed i suoi principi nutritivi, quali le proteine, il calcio e le vitamine, favorisce una crescita sana ed equilibrata.

Il Montasio Dop e il Caramello: mix alternativo per i tuoi dolci gourmet.

Per gli amanti della Cucina Fusion, suggeriamo oggi un abbinamento alternativo ma di grande gusto. Alzi la mano chi non ha mai provato i popcorn con il caramello! Per questo, dopo aver scoperto la versione americana del frico con i pop corn, è il momento di provare un accostamento dolce e salato, con gusto forte e leggero, in un piatto dalle tonalità crema bello da vedere e buono da gustare.

Il caramello è il risultato del riscaldamento ad alte temperature (160°C) del saccarosio, e le mode dell’ultimo periodo prevedono l’utilizzo di questo prodotto per condire sia dolci che salati, dal cioccolato ai peperoni, dal pesce agli stufati di carne. Quindi perché non provare ad abbinarlo al Montasio? In una deliziosa cheesecake con crema spalmabile al caramello. O semplicemente si può tagliare il Montasio Dop, sia fresco che stagionato, a cubetti e decorarlo con abbondante caramello, come alternativa gourmet ai soliti dolci durante una cena tra amici. Anche dal punto di vista nutrizionale, la ricchezza in proteine e calcio del Montasio rende il piatto più equilibrato. Inoltre, essendo il Montasio dai due mesi di stagionatura naturalmente privo di lattosio, questo dolce facile e veloce da preparare è una perfetta proposta anche per chi è intollerante al lattosio.

LO STICK DI FORMAGGIO MONTASIO DOP ARRIVA NEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI

Avete mai fatto caso ai marchi degli alimenti presenti nei distributori automatici? Se sì, vi siete di sicuro accorti di come la maggioranza appartenga ad aziende multinazionali. Ma come sarebbe invece se nei distributori automatici ci fossero i prodotti locali?

Di fronte ad un bisogno sempre più urgente di distinguere le eccellenze del territorio dai prodotti standardizzati delle multinazionali, alcune organizzazioni e società stanno lottando affinché al di là del vetro e delle spirali in metallo dei distributori automatici compaiano delle monoporzioni che mostrino orgogliosi i nostri marchi locali.

Con questa intenzione il Consorzio per la Tutela del Formaggio Montasio Dop ha deciso di autorizzare la produzione di stick monodose di Montasio DOP. Le singole porzioni, confezionate in un packaging trasparente, permettono di avere sempre a disposizione una piccola razione di formaggio capace di fornire il perfetto apporto nutrizionale di uno spuntino. In questo modo, lo stick di Montasio diventa una ricarica di energia pronta all’uso, ideale come snack per chi pratica sport, ma anche ai bambini come merenda da portare a scuola.

I distributori con i monoporzione di Montasio sono stati presentati durante l’edizione 2019 di Friuli DOC, riscuotendo molto successo da parte degli appassionati di formaggio. Un’iniziativa capace di venire incontro alle esigenze dei consumatori di oggi dando valore al territorio.

Dolci pensieri al gusto di Montasio

In cucina è bello sperimentare. Ecco perché abbiamo pensato di proporre due idee che rispecchino perfettamente l’idea della sorpresa al formaggio.

La maggior parte di noi ha già sentito nominare i famosi Baci di Dama, ma se come veloce antipasto vi proponessimo un bacio al gusto di Montasio DOP e ricotta?
Per la creazione di 15 bocconcini, gli ingredienti per la pasta sono i seguenti: 70 g di Montasio DOP Stravecchio, stagionato oltre 18 mesi; 100 g di farina 00; 100 g farina di mandorle; 80 g di burro freddo; un pizzico di sale; 2 cucchiai di latte.
Per la preparazione della farcitura sono necessari i seguenti ingredienti: 100 g di ricotta vaccina; 40 g di Montasio DOP Stravecchio (alimento molto ricco in proteine e calcio: http://www.montasio.com/educazione-nutrizionale/); 1 pera; pepe nero e sale; una noce di burro.
Nella prima fase inserire in un recipiente il latte, il burro, il Montasio grattugiato, la farina e il sale, poi frullare fino ad ottenere un impasto cremoso. Dopo trasferire il composto su un tavolo, dove poterlo lavorare manualmente, formando una grande palla.
Dopo aver rivestito una teglia con la carta forno, suddividere l’impasto in circa 30 palline, poco più grandi di una nocciola, ben distanziate fra loro e schiacciarle delicatamente al centro quando vengono appoggiate alla superficie. Successivamente cuocere il tutto in forno preriscaldato, sul ripiano inferiore, a 180° per circa 20 minuti, fino a quando l’impasto non si mostri dorato, a quel punto chiudere il forno e lasciare raffreddare fuori da esso.
Nella seconda fase, per la farcitura, lavare, sbucciare e tagliare a cubetti la pera. Saltarla in padella con la noce di burro a fuoco vivace, per poi lasciarla in parte. Dopo scolare la ricotta e aggiungerla in una ciotola con il Montasio DOP grattugiato, il pepe e il sale, e la pera fredda a cubetti, mescolare bene. A questo punto la pasta esterna sarà già raffreddata ed è arrivato il momento di creare i baci: farciteli a due a due con la crema di ricotta e pere.
Avrete così creato dei piccoli baci al formaggio per una coccola sfiziosa!

La seconda idea che oggi proponiamo è un pacchetto regalo al gusto di formaggio e porro, per una sorpresa appetitosa e stuzzicante.
Gli ingredienti per la preparazione sono i seguenti: 2 confezione di formaggio spalmabile, olio d’oliva, pepe nero, 1 porro, 1 peperone roso, erbe aromatiche come timo, erba cipollina, aneto, maggiorana o altro.
La preparazione è moto semplice. In una ciotola aggiungere il formaggio, l’olio il pepe e le erbe aromatiche già tritate e lavorarlo con cura. Versare l’impasto in una teglia rettangolare apribile (della grandezza ed altezza di un pacchetto regalo), avvolta dalla carta forno, facendo attenzione a livellare correttamente la superficie. Inserire la teglia nel congelatore per 40 minuti.
In attesa dell’impasto, bollire la parte verde del porro fino a quando non risulta morbida, poi facciamola raffreddare facendo attenzione a non rovinarla. Intanto tagliamo il peperone a quadratini e cerci che serviranno per decorare le pareti del pacchetto regalo.
A questo punto riprendiamo la teglia dal congelatore e sfoderiamo l’impasto così da poterlo guarnire a piacimento ed utilizziamo il porro preparato per creare un nastro verde. A questo punto la sorpresa al Montasio DOP è pronto per deliziare i nostri cari.

Esistono molti atti di gentilezza, ma quelli che hanno a che fare con il cibo sono i più apprezzati, per questo i vostri familiari e amici apprezzeranno le vostre creazioni culinarie.

Il formaggio è adatto per la dieta dei nostri cani?

Dopo aver affrontato il tema del formaggio nella dieta degli anziani e dei bambini, perché non parlare della possibilità di inserire il formaggio nella dieta del nostro amico a quattro zampe? Quali sono le modalità e le regole da seguire? Esistono molte opinioni contrastanti in merito, e il consiglio è sempre quello di chiedere un parere al proprio veterinario prima di variare la dieta del proprio animale, comunque, in linea generale, il formaggio nell’alimentazione dei cani comporta diverse proprietà benefiche, grazie a tutti i suoi principi nutrizionali.
Prima di cominciare, è importante ricordare che, indipendente da chi ne faccia uso, qualsiasi alimento, se assunto in grande quantità nuoce alla salute. Per questo è importante inserire nella razione giornaliera della dieta canina le giuste dosi di formaggio, molto simili a quelle di un uomo. Inoltre, proprio come le persone, alcuni cani sono intolleranti al lattosio, in quanto non possedendo un enzima digestivo specifico, chiamato lattasi. Ecco perché è meglio somministrare al cane un formaggio naturalmente privo di lattosio, come il Montasio DOP con almeno 60 giorni di stagionatura.
Inoltre, nel caso specifico di un cane sottopeso, si consiglia l’inserimento nell’alimentazione di un formaggio come il Montasio Stagionato, poiché ricco di grassi, proteine, calcio e vitamine A e B. Forse non tutti sanno che il formaggio contribuisce a favorire l’appetito, grazie al suo odore stimolante. Per questo motivo viene utilizzato spesso nella dieta dei cani più anziani che dimostrano un disinteresse verso il cibo, senza contare l’elevato l’apporto di calcio, benefico per le ossa. Mentre, nel caso in cui l’animale abbia la necessità di dimagrire, si consiglia un formaggio fresco, dal contenuto calorico più basso rispetto allo stagionato.
Ma in che modo somministrare al cane la giusta dose di formaggio durante i pasti? La maniera più comoda è aggiungere una spolverata di Montasio grattugiato nella ciotola; oppure utilizzare le croste come snack da sgranocchiare; o ancora, in particolare per i cuccioli durante le fasi di addestramento, si può usare un pezzettino di formaggio come gustoso premio. Infine, si consiglia di evitare formaggi aromatizzati con spezie o erbe particolari, e orientarsi verso quelli più semplici e genuini, come il Montasio DOP.

Montasio e clima: quanto il meteo influisce sul gusto finale del formaggio

In pochi sanno che il sapore dei nostri formaggi è influenzato non solo dalla stagionatura, ma anche dalle condizioni climatiche in cui si trovano le bovine da latte. La quantità di pioggia, il livello di caldo e le condizioni del suolo hanno effetti sulla produzione del latte e quindi sul sapore e sulle caratteristiche del formaggio.

Secondo il report “Studio conoscitivo dei cambiamenti climatici e di alcuni dei loro impatti in Friuli Venezia Giulia”, scritto nel maggio 2018, se si analizzano alcuni degli eventi estremi come le cosiddette notti tropicali (durante le quali si registra una temperatura superiore della media), dal 1961 al 2016, si è passati da 5 a 15 notti calde in totale e, anno dopo anno, i valori continuano a destare interesse. Inoltre, i dati relativi all’andamento pluviometrico mostrano come si stia andando verso decenni caratterizzati da una tendenza al riscaldamento e un aumento del rischio di aridità, soprattutto estiva. Un altro fattore che ogni anno è possibile notare senza il supporto di strumentazione, è l’allungamento della stagione estiva, rendendo i mesi di giugno e settembre molto più caldi rispetto al passato e critici per il benessere delle bovine, che manifestano elevati livelli di stress da caldo, tanto da aumentare il rischio di un calo produttivo e sempre più elevata perdita di latte, che invece non era presente decenni prima.

Per questo l’attenzione al benessere animale passa anche attraverso una considerazione sempre più attenta dei fattori climatici. Il rispetto del territorio, valore centrale per il Consorzio di Tutela del Formaggio Montasio DOP, prevede una particolare valutazione dell’evoluzione dei processi produttivi, capace di garantire sempre quell’alta qualità che contraddistingue il Montasio.

Il Montasio DOP, una storia che dura dal 1200.

Oggi il formaggio Montasio è tra le Dop per eccellenza; è sinonimo di prelibatezza, di gusto e di garanzia; viene scelto perché è naturalmente privo di lattosio e perfettamente bilanciato dal punto di vista nutrizionale. Ma, se abbiamo il formaggio di oggi, bisogna ringraziare i produttori di ieri: quali sono quindi le origini del nostro formaggio preferito? Chi lo ha creato?

La storia di questo prodotto è molto antica: risale al 1200, e si può collocare nelle vallate delle alpi Carniche e Giulie. Al tempo, presso l’Abazia di Moggio Udinese, alcuni monaci Benedettini, iniziarono a produrre quello che poi verrà chiamato “formaggio”, con l’unico scopo di trovare una modalità di conservazione di un prodotto deperibile come il latte e di combattere le ristrettezze alimentari del rigido inverno alpino.

Solo nel 1700 il formaggio dei monaci cominciò a distinguersi dalle altre produzioni, per merito sia della qualità del latte vaccino prodotto dai pascoli estivi, sia per le continue affinature delle tecniche di produzione dei malgari della zona. Pian piano quindi si affermò come identità vera e propria, sotto il nome di “Formaggio Montasio”, apparso per la prima volta in alcuni documenti tariffari trovati a San Daniele del Friuli e risalenti al 1773. Proprio in questi scritti è emerso come esso rappresentasse un prodotto di alto prestigio.

Nel corso dei secoli, grazie alla sua ottima reputazione in tutta l’Italia Nord-Orientale, il Montasio è diventato il fiore all’occhiello della produzione casearia della Regione Friuli, riuscendo ad ottenere territori sempre più ampi per i propri pascoli e i migliori capi di bestiame. Così, nella seconda metà del 1800, è nato un movimento cooperativo di caseifici, intenti a sostenere e tutelare la produzione di questo formaggio, fondando a Codroipo il Consorzio per Tutela del Formaggio Montasio. Fino a quando, nel 1955, il Montasio viene ufficialmente dichiarato come “Tipicità”, ottenendo nel 1986 la Denominazione di Origine Controllata (DOC) e, nel 1996, la Denominazione di Origine Protetta (DOP).

Per concludere, è giusto quindi affermare che se non si conosce la storia di ieri, non si possono apprezzare i risultati di oggi. Infatti, solo nel 2018, il Formaggio Montasio ha contato quasi 900 mila forme prodotte, esportando la sua storia, la sua gustosità e la tradizione italiana in tutta la nazione e nelle zone limitrofe.

Lingua friulana in casa Montasio: “cjatâ chel dal formadi”

Se siete stati in Friuli, vi può essere capitato di sentir dire: “cjatâ chel dal formadi”. Ma cosa significa “trovare quello del formaggio?”. Le storie popolari qu questo tema sono molto dibattute, visto che il medesimo modo di dire si trova anche in dialetti del Veneto e del Trentino.

Secondo una leggenda veneziana, “Rivarà quel del formajo” farebbe riferimento alle “Formagee dea Giudeca”, le case in cui vivano i conciapelli che erano soliti usare delle cortecce di rovere per conciare le pelli, utilizzate come combustibile una volta fatte asciugare e pestate. Da qui quello del formaggio sarebbe colui che “batte le cortecce”, ovvero che “ti pesta per bene”.
Un’altra interpretazione origina in Trentino, dove si narra che per l’affitto di una malga sul monte Spinale, fosse stato pattuito un “uomo del formaggio”, ovvero tanto formaggio quanto ne serve per raggiungere l’altezza di un uomo. Vista la scarsità di cibo di quell’anno, i proprietari della malga inviarono a riscuotere il pagamento un uomo molto alto. Il malgaro che, arrivato alle spalle del riscossore del tributo aveva finito il formaggio, prese un’ascia e tagliò la testa del gigante. Trovare quello del formaggio starebbe a significare quindi “fare una brutta fine”.
Infine, si può interpretare la formula “cjatâ chel dal formadi” con il riferimento al fatto che i malgari, produttori di formaggio, erano uomini di montagna, abituati a un lavoro duro, sbrigativi nei modi e che non esitavano a farsi giustizia da soli, nel caso in cui qualcuno avesse provato a imbrogliargli.
“Cjatâ chel dal formadi” è un modo di dire diffuso in tutto il territorio friulano, che del formaggio, e in particolare del Montasio DOP che prende il nome dell’omonimo altopiano, ha fatto una vera e propria bandiera. Tanto che il gusto ricco, le elevate proprietà nutritive e la caratteristica di essere naturalmente privo di lattosio dai 2 mesi di stagionatura, lo hanno reso un alimento apprezzato in tutto il mondo.