COLLIO DAY 2019 con il Montasio DOP

I vini del Collio, i formaggi del Consorzio Montasio, e la partecipazione di Promoturismo FVG in 10 sedi AIS di tutta Italia.

Il Collio Day 2019, che conferma la felice collaborazione del Consorzio Collio con l’Associazione Italiana Sommelier, si svolgerà quest’anno il 28 febbraio e verrà accolta da dieci città in altrettante sedi AIS. Mestre, Verona, Bologna, Milano, Torino, Genova, Fermo, Bari, Sassari e Siena accoglieranno i vini del Collio accompagnati dai formaggi del Consorzio Montasio.

Verranno degustati sette vini per ogni tappa, tre da varietà autoctone (Friulano, Ribolla, Malvasia), altrettanti da varietà internazionali (tra Pinot Grigio, Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon) ed un Collio Bianco. Ogni tappa avrà tra la batteria anche un vino con alle spalle alcuni anni di evoluzione per dimostrare quanto la capacità di crescita e la longevità sia un valore importantissimo dei vini del Collio che riescono ad esprimere il loro potenziale, la propria profondità e la continua eleganza, estendendo la freschezza nel tempo. Sarà quindi possibile, per i partecipanti, riuscire ad apprezzare la ricchezza ampelografica e gustativa di questa terra di confine per promuovere i vini ed il territorio intero.

Ad accompagnare la degustazione i formaggi del Consorzio Montasio, Consorzio col quale il Collio prosegue in una importante collaborazione promozionale in perfetto abbinamento per ogni degustazione per accompagnare eccellenze ad altrettante eccellenze.

L’edizione 2019 conferma anche lo stretto rapporto di collaborazione tra il Consorzio Collio e Promoturismo FVG con la possibilità, attraverso la valorizzazione delle nostre eccellenze, di poter far conoscere anche al di fuori del confini regionali la ricchezza e i valori della nostra terra.

Tutte le informazioni riguardanti le singole serate si potranno trovare sul sito dell’AIS riferito ad ogni specifica delegazione.

L’occasione del Collio Day sarà anche utile per poter anticipare alcune esperienze contenute nel programma dell’evento Enjoy Collio Experience 2019 in programma tra il 29 maggio ed il 2 giugno.

Il Montasio, un fenomeno in crescita… anche sui social!

1 ora e 53 minuti al giorno, questo il tempo medio che ogni utente italiano passa sui social network. Ecco perché il progetto di comunicazione “Momenti Montasio” ha incluso, a fianco delle attività tradizionali come la campagna stampa e le azioni di PR, anche una strategia di social media marketing. Sui canali digitali, le occasioni di consumo sono state presentate in chiave unconventional, uscendo dai luoghi comuni e trasmettendo la joy of life del crescente numero di utenti affezionati al brand. Negli ultimi 6 mesi, i fan su Facebook sono saliti dai 14.446 del 20 giugno ai 35.206 del 20 dicembre, mentre su Instagram dall’apertura del canale a luglio i follower sono già più di 1.000. Si tratta di una community che si allarga di giorno in giorno, aumentando di conseguenza l’awareness del brand, e che dimostra un elevato livello di interesse per i contenuti proposti, come dimostrato dalle centinaia di commenti e dalle migliaia di reaction ricevute in questi mesi. Un tasso molto elevato di engagement, che testimonia l’apprezzamento da parte degli utenti della content strategy. Il piano editoriale è incentrato da una parte sul fornire una corretta informazione scientifico-nutrizionale sull’alimento, ad esempio sulla naturale assenza di lattosio nel Montasio dai 2 mesi di stagionatura; e dall’altra sulla ricettabilità del prodotto attraverso una serie di contenuti video calendarizzati settimanalmente, in modo da abituare gli utenti a un appuntamento fisso con un contenuto di loro interesse.

Dall’analisi delle conversazioni sui canali social è emerso un sentiment molto positivo nei confronti del brand, non solo da parte dei consumatori di Friuli e Veneto, ma anche da quelli residenti in altre regioni. La strategia sui social media ha previsto anche il coinvolgimento di foodblogger e influencer del settore che hanno contribuito a rafforzare la brand reputation del Formaggio Montasio DOP. L’attività sui canali social, che oltre a Facebook (https://www.facebook.com/FormaggioMontasio/) e Instagram (https://www.instagram.com/formaggiomontasio/), ha visto anche l’apertura dei canali Twitter, YouTube, Pinterest e LinkedIn, ha contribuito a veicolare traffico sul nuovo sito web, lanciato a luglio 2018.

Le campagne di advertising sono state rivolte a tutto il territorio nazionale con focus su target specifici come le mamme attente all’alimentazione dei bambini, gli sportivi e le giovani coppie sensibili al lifestyle. Inoltre, per quanto riguarda la comunicazione delle serate di degustazione del Formaggio Montasio organizzate presso le principali città italiane, sono state attivate delle sponsorizzazioni geolocalizzate volte ad intercettare gli utenti che si trovano in prossimità del luogo in cui si svolge l’evento. Si è trattato quindi di un’attività strutturata volta a sviluppare l’aspirazionalità del prodotto tipico e sostenere l’attività dei consorziati per conquistare nuove fette di mercato. Il progetto di comunicazione sarà portato avanti anche nel 2019 con l’obiettivo di raggiungere traguardi ancora più ambiziosi.

Montasio: una produzione sostenibile e di qualità

Le dinamiche produttive attente ai consumatori moderni vengono raccontate da Francesco Marangon, economista agrario dell’Università di Udine, tra i membri consultivi del CdA del Consorzio per la Tutela del Formaggio Montasio.

La zona di produzione del formaggio Montasio, originariamente limitata all’omonimo massiccio, comprende oggi l’intera regione Friuli Venezia Giulia, le province di Belluno e Treviso, e parte delle province di Padova e Venezia.

La produzione del Montasio rispecchia la tendenza generale del comparto produttivo e degli altri formaggi a pasta cotta e semidura, suoi diretti concorrenti. Mentre nei primi anni del 2000 la produzione complessiva di formaggio Montasio superava il milione di forme l’anno, negli ultimi anni le forme prodotte sono state intorno alle 800 mila; nel 2017 hanno raggiunto quota 794 mila, corrispondenti a circa 5.600 tonnellate. Da notare che, nell’anno in corso, la produzione appare in crescita rispetto all’anno precedente, a fine settembre 2018 le forme prodotte sono state 625 mila, contro le 581 del settembre 2017, con un aumento pari al 7,41%. Nel 2018 si supereranno ampiamente le 850 mila forme, registrando un sensibile aumento rispetto agli anni precedenti.

Il miglioramento delle performance può essere spiegato con l’adozione di nuove strategie di penetrazione commerciale e la scelta di ampliare la gamma di prodotti. In primo luogo, le decisioni strategiche riguardano essenzialmente il lavoro fatto per rilanciare l’identità specifica ed il posizionamento del prodotto, anche attraverso la partecipazione a fiere ed eventi di rilievo. In secondo luogo, la volontà di rispondere al meglio alle esigenze sempre più diversificate delle diverse tipologie di consumatori, si è concretizzata con il lancio di nuovi formati monoporzione e con la crescente visibilità garantita dalle produzioni biologiche di Montasio DOP, così da venire incontro anche ai consumatori più attenti alle scelte di responsabilità e sostenibilità ambientale. Una tradizione gastronomica offerta da imprese che sanno evolversi senza tradire i propri valori.

 

 

Tre medaglie per i formaggi del Gruppo Pezzetta ai World Cheese Awards 2018

Il Gruppo Pezzetta torna dalla Norvegia con tre medaglie. L’occasione è stata data dal prestigioso palcoscenico dei World Cheese Awards 2018, dove l’azienda di Fagagna ha ricevuto i riconoscimenti per tre suoi prodotti. Particolarmente rilevante il risultato maturato dal Montasio stravecchio DOP, capace di ricevere una medaglia d’argento dopo l’eccellente risultato ottenuto nel 2017 con la medaglia SUPER GOLD; fra le altre specialità a catalogo Pezzetta premiati anche il Latteria di grotta (medaglia di bronzo) e lo Zoncolan di capra, la cui bontà ha fruttato un argento. Ottimi riscontri, quindi, anche dall’edizione 2018 della kermesse internazionale che si è svolta di recente a Bergen, in Norvegia. Una vetrina di primo piano, con ben 230 membri della giuria, provenienti da 29 differenti Paesi, impegnati a valutare oltre 3.500 prodotti provenienti da tutto il mondo. Gli esperti si sono soffermati su crosta, pasta, colore, struttura, consistenza e, naturalmente, il sapore di ciascun formaggio assaggiato. E la qualità friulana a marchio Pezzetta, ancora una volta, sono riuscite a spiccare.

Il Montasio stravecchio Dop, dal sapore deciso, nasce da latte bovino della zona e ha una stagionatura di oltre 18 mesi che gli conferisce il tipico gusto piccante, ma coinvolgente; ha ottenuto in questi anni diversi riconoscimenti. Si sposa a meraviglia, per esempio, con vini quali Refosco e Cabernet Franc. Tutti questi prodotti nascono nello stabilimento carnico della Latteria di Ovaro – ARTELATTE SRL http://www.montasio.com/socio/artelatte-srl/, controllata dal Gruppo Pezzetta,

«Prendiamo con grande soddisfazione i riconoscimenti ottenuti al World Cheese Awards – commenta Marco Pezzetta, titolare assieme al fratello Paolo dell’omonimo gruppo – e ci fa piacere anche portare il nome del Friuli in un proscenio internazionale di questa portata. Per noi la qualità rimane sempre un “must” e i sapori della nostra terra consentono di dare una marcia in più ai nostri formaggi».

Le 4 cose che non sapevi sul Formaggio Montasio.

Che il Montasio Dop sia un formaggio a pasta cotta, semidura, dalla occhiatura di piccola grandezza omogenea su tutta la sezione è noto, ma alcune caratteristiche di questa eccellenza della gastronomia italiana rimangono ancora sconosciute ai più.

In primo luogo, il formaggio Montasio prende il nome dall’omonimo Altopiano situato nelle montagne friulane, da ciò deriva la falsa convinzione di alcuni che la zona di produzione comprenda solo la Regione Friuli Venezia Giulia, invece include anche tutto il territorio delle province di Treviso e Belluno ed in parte le province di Venezia e Padova.

Inoltre, spesso si pensa che tutti i prodotti che derivano dal latte contengano lattosio, ma è una deduzione errata. Infatti, la produzione di alcuni formaggi stagionati prevede l’aggiunta al latte di alcuni batteri, che eliminano il lattosio trasformandolo in acido lattico. Questo si verifica anche per il Montasio a 2 mesi di stagionatura, che è naturalmente privo di lattosio e di conseguenza adatto anche a chi è intollerante a questo tipo di zucchero. Nello specifico, dalle analisi di laboratorio è emerso che nel Montasio il lattosio è presente con valori inferiori a 0,01 g per 100 g di formaggio, oltre 10 volte in meno del limite previsto dalla normativa nazionale e comunitaria.

In pochi sanno che il formaggio Montasio, come il latte e lo yogurt, contiene triptofano, aminoacido che agisce da precursore della serotonina, ovvero il neurotrasmettitore che insieme alla melatonina svolge un’azione calmante e contribuisce a regolare il ritmo del sonno. Anche il calcio, contenuto nel Montasio, aiuta a calmare il sistema nervoso, riducendo lo stress.

Infine, occorre sfatare il mito che il formaggio faccia ingrassare. Infatti, da uno studio condotto dall’University College di Dublino su un campione di 1500 persone di età compresa tra i 18 e i 90 anni, è emerso che i consumatori di formaggio e latticini presentano un indice di massa corporea inferiore e livelli più bassi di colesterolo rispetto a chi non li consuma oppure predilige latticini a basso contenuto di grassi. Quindi anche gli amanti del formaggio Montasio possono stare tranquilli per la propria linea, ovviamente facendone un consumo adeguato in base all’apparto calorico, che è riportato nella tabella nutrizionale visionabile a questo link: http://www.montasio.com/educazione-nutrizionale/.

GOOD fiera di Udine – IL MONTASIO E L’ARONIA

GOOD – 4 giorni dedicati a conoscere e degustare la qualità


IL MONTASIO E L’ARONIA

NEVIO TONEATTO e LUANA LAURENTI

hanno spiegato il curioso abbinamento tra un prodotto notissimo come il MONTASIO e i frutti di una pianta ancora poco conosciuta, l’ARONIA, ricca di antociani, polifenoli e flavonoidi.

Alle ore 18.30  è stata fatta una degustazione di formaggio Montasio DOP con circa 70 partecipanti con abbinamento:

  • Malvasia della AZIENDA AGRICOLA LIVON di Dolegnano (UD) Italy –  http://www.livon.it/it/chi-siamo/
  • prodotti a base di ARONIA l’unica produttrice in Italia è la Società agricola 4 Principia Rerum srl  di  Lucinico (GO)

L’Aronia Melanocarpa è un vero dono della Natura grazie alla più alta concentrazione di antiossidanti fra tutti i frutti, un elisir di eterna giovinezza dalle infinite proprietà salutari –   https://aronia-naturalis.it/prodotti/  

 

 

 

 

Assaggiare.. Assaporare.. Gustare.. Provare…. tutti i gusti del WEEKEND Montasio DOP

Il 27 ottobre è stato un weekend di super lavoro per i tecnici del Consorzio per la Tutela del formaggio Montasio…

Un mare di degustazioni guidate dai nostri tecnici qualificati che, tra Verona, Milano ed Ancona, si sono occupati di trasmettere i valori del nostro Montasio a moltissime persone interessate ad affinarne la conoscenza.

ANCONA presso la Filotea Store  https://www.filoteapasta.com/ per una degustazione organizzata dal nostro tecnico NEVIO TONEATTO assieme alla Condotta Slow Food di Ancona con il Montasio DOP, i vini dei Colli Orientali ed il Presidio della Mela dei Monti Sibillini.

ANCONA 27 ottobre 2018

La degustazione prevedeva due fasi, la prima di Montasio DOP fresco e mezzano assieme a fettine di mela accompagnati dalla Ribolla Gialla DOP dell’azienda produttrice SCARBOLO http://www.scarbolosergio.com/; la seconda con il Montasio DOP stagionato e stravecchio con una confettura di mele dei Monti Sibillini ed il Verduzzo Friulano DOP sempre dell’azienda produttrice SCARBOLO. Una marea di partecipanti circa 50 persone (iscritti Slow Food,  esperti gastronomi, sommelier, ristoratori, ecc..) molto interessate, per tutte quelle persone che ci hanno chiesto informazioni sulla zona di produzione del Montasio DOP,  il link: http://www.montasio.com/soci/

 

VERONA presso FIERACAVALLI, da 120 anni LA FIERA DI VERONA SCRIVE LA STORIA DEL MONDO EQUESTRE.

VERONA 27 ottobre FIERACAVALLI

Espongono oltre 750 aziende da 25 paesi, con i più prestigiosi marchi internazionali.

Presente il nostro tecnico MAURO GAVA che ha trasmesso la passione ed i valori del nostro prodotto a più di 50 persone entusiaste della degustazione guidata attraverso l’analisi sensoriale del nostro Montasio DOP in abbinamento con il PROSECCO DOC.

 

MILANO tra degustazioni e showcooking, a Golosaria, la più interessante rassegna del gusto italiano che si è tenuta a Milano nel fine settimana –  Il Buono che fa bene.

 

MILANO 27 ottobre GOLOSARIA

Sabato 27 ottobre una degustazione guidata dal nostro tecnico ONAF MAURO GAVA con l’abbinamento di Montasio DOP e vini del Collio dell’Azienda Produttrice GRADIS’CIUTTA https://www.gradisciutta.eu/azienda/ all’interno nell’area eventi FormaggItalia. 

 

Domenica 28 ottobre, nell’area Winetasting Golosaria, i giornalisti e critici enogastronomici Paolo Massobrio e Marco Gatti hanno condotto: “Vino e formaggi: l’abbinamento memorabile” curato da Tenuta Stella unitamente al Consorzio di Tutela del Montasio.

Showcooking GOLOSARIA

Lunedì 29 ottobre nell’area showcooking Golosaria lo chef Gunnar Cautero dell’Osteria della Stazione di Milano http://www.osteriadellastazione.it/  ha fatto  gustare tutto “Il Buono dei formaggi” in una performance live di alta gastronomia.

 

 

FORMAGGIO MONTASIO BIOLOGICO D.O.P. “LA SISILE”

Enos Costantini

Tempus formadi

Contadini coraggiosi, vacche biologiche e una vecchia latteria

Mala tempora currunt per l’allevamento bovino, anche se non solo per quello (ma qui non si fa politica). Detto in altri termini: ci vuole coraggio, di questi tempi, a fare l’allevatore. Soprattutto a condurre una stalla con numero consistente di capi (100 in produzione e 60 di rimonta) dove ogni errore si paga caro, in termini psicologici e monetari. Ci vuole ancora più coraggio a produrre latte col metodo biologico, 30 quintali al giorno di biancoliquido (un Blanc de Blancs direbbero i francesi che copiano sempre i friulani) deperibile che devono essere smaltiti per sbarcare dignitosamente il lunario e mantenere la famiglia schivando, quando è possibile, tutte quelle tagliole che il cosiddetto “mercato” (La Piovra non è stata solo una serie televisiva) posiziona scientemente su un percorso già di per sé accidentato.

Ci vuole, infine, ancor più coraggio a trasformare in proprio una ingente parte del latte prodotto.

Chi glielo abbia fatto fare ai fratelli Zanello (e famiglia) di Talmassons questo pericoloso passo non lo so. Ne sono contento perché va nel senso di quella che si chiama autonomia alimentare (o sovranità alimentare), del rapporto stretto tra produttore e consumatore e di tante altre altre idee che circolano su alimentazione, ambiente, salute, sostenibilità, ecc. Le idee circolano, ma ci vuole qualcuno che le metta in pratica; non è facile e, più che coraggio, ci vuole temerarietà.

Gli Zanello hanno imparato dalla storia: hanno preso in gestione la storica latteria di Turrida e, nel solco della tradizione, producono formaggio Latteria e formaggio Montasio, col corollario di burro e ricotta. Trasformano giornalmente la metà del latte prodotto (15 q.li) mentre l’altra metà è esitata sul mercato del latte fresco bio.

Una latteria può imprimere un po’ di movimento, anche economico, dopo che la fine della civiltà contadina ha trasformato in sonnacchiosi paesi quelli che erano vivaci centri.

La struttura familiare: i fratelli Franco e Graziano con la moglie di quest’ultimo Paola. Tutti e tre periti agrari diplomati a Cividale. La coppia ha 4 figli, e anche questo significa fiducia nel futuro. Aggiungiamo gli assai attivi “anziani” e arriviamo a quattro adulti impiegati a tempo pieno. Non appartengono alla famiglia il casaro e l’aiuto casaro, ma con questi arriviamo a 6 posti di lavoro. Non è poco coi tempi che corrono; come una piccola fabbrica.

Fondamentale: che cosa mangiano le vacche? Solo ed esclusivamente alimenti di produzione aziendale. Tutto bio: non ci strappano lacrime i venditori di chimica e di mangimi ai quali gli Zanello non staccano più assegni da anni.

Abolito il mais, non per antipatia (ah, il profumo della polenta!), ma a causa delle tanto malfamate micotossine. Via il mais, avanti col sorgo, coltivato in Friuli si può dire da sempre (c’è il sorgo da granella e c’è il sorgo da foraggio). Anche la soia (sì è di origine asiatica, ma è un fagiolo che ci vuole per le proteine) viene prodotta nei campi di Talmassons.

La base dell’alimentazione, essendo le vacche dei ruminanti, rimane sempre il foraggio, e col fieno si abbonda (metà di erba medica e metà di prato stabile). Così si è sicuri che alle vacche arrivino tutti i fattori nutrizionali, anche quelli sconosciuti che i nutrizionisti con tutte le loro provette da biochimici scopriranno forse tra qualche tempo, e forse no. Le vacche stanno bene e salutano.

Latteria: si lavora latte crudo non pastorizzato e non trattato, neanche con lisozima (dicono che è una innocua proteina tratta dall’uovo). Siamo lontani anni luce dai formaggi postmoderni con crosta non edibile e magari trattati in superfice con E235.

C’è un punto vendita annesso alla latteria (via Montello, 7 Turrida di Sedegliano) dove si possono trovare frico, mozzarella e stracchino (ah, la modernità, i sapori giovanilisti…) prodotti da terzi, ma sempre col latte dell’azienda.

Mercato dei latticini prodotti: agriturismi, trattorie e ristoranti regionali, privati. Prontaconsegna, basta fare l’ordine on line o, alla vecchia maniera, telefonare.

I nomi sono importanti: l’azienda è stata denominata La Sisile ‘la rondine’, anche questo un sintomo di ecologia vissuta e un segnale di fiducia nel futuro dell’ambiente e della società.

http://aziendaagricolalasisile.it/formaggio-montasio-biologico/

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Riferimenti:

Latteria: via Montello, 7

33039 Turrida di Sedegliano

tel.: 333 475 6053

e-mail: grazianozanello@alice.it

Azienda agricola “La Sisile

via Sant’Antonio, 36
33030 Talmassons
cell: 335 5250330
tel e fax: 0432 766618

 

Made in Malga 2018 Eventi Montasio DOP

Cinquanta malghe e quattro chef stellati friulani, è questo il progetto transfrontaliero che coinvolge le malghe del Friuli e della Carinzia per la valorizzazione dei prodotti locali.

Il tema della formazione che ha coinvolto tra gli altri cuoche e cuochi del calibro di Antonia Klugmann, Fabrizia Meroi, Ana Roš, Emanuele Scarello e Alessio Devidè.

  • In Malga Montasio a Sella Nevea (Ud), con lo Chef Emanuele Scarello – 2 settembre. Lo chef ha proposto un percorso gastronomico con due piatti che hanno valorizzato le produzioni di malga.

Il Progetto Made – si chiama MADE ed è un acronimo che sa e saprà far parlare di sé. Innanzitutto, perché dietro Malga and Alm Desired Experience c’è un progetto serio, ben ponderato e finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera Interreg che coinvolge Italia e Austria per mezzo di tre enti importanti come il Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, il comune di Hermagor-Pressegger See ed Ersa, l’agenzia per lo sviluppo rurale. Nella sua realizzazione vengono coinvolte una cinquantina di malghe dei due paesi, selezionate nell’ottica di un’offerta turistica davvero integrata e sostenibile che guarda ad ambiente naturale e biodiversità come concetti cardine legati a un patrimonio inestimabile fatto di natura, cultura e paesaggi. Il filo rosso indispensabile per connettere in modo efficiente la rete passa tanto attraverso attività come trekking, cicloturismo e benessere quanto a una valorizzazione delle produzioni casearie di alta qualità e di un’offerta enogastronomica originale. https://reportergourmet.com/106814/made-malga-and-alm-desired-experience-come-le-malghe-incontrano-lalta-cucina.html

La ricetta autunnale con il Montasio della foodblogger Kitchen Trouble

Eleonora Rubaltelli, in arte Kitchen Trouble, ha unito i sapori più tipici dell’autunno, come quello dei funghi e quello dello zucca, in un piatto che ruota attorno alla delicatezza del formaggio Montasio Dop.

Si tratta di un primo piatto che evoca i profumi della montagna e fornisce all’organismo preziosi nutrienti, come le proteine del formaggio e il potassio della zucca.

Scopriamo insieme la ricetta di Eleonora.

 

Gnocchi di zucca su fonduta di Montasio con funghi e anacardi 

Per gli gnocchi

500 g Zucca

100 g Farina

1 uovo

Sale

Per la fonduta

235 ml Latte

50 g Burro

20 g farina

300 g montasio

Sale e pepe

1 spicchio d’Aglio

2 rametti di Rosmarino

150 g di Pioppini

100 g Anacardi

Procedimento

Tagliate a pezzi la zucca, eliminando la buccia, i filamenti e i semi cuocendola in forno per circa per 20 minuti a 180 °. Quando la zucca è cotta, passate la polpa al setaccio, o schiacciatela con uno schiacciapatate, poi mescolatela con la farina setacciata, l’uovo e il sale. Lavorate bene il composto amalgamando tra di loro i vari ingredienti fino ad ottenere una consistenza semisolida, e facile da lavorare. Lasciate l’impasto a riposare a temperatura ambiente coperto da un canovaccio per almeno 10 minuti. Create delle striscioline e poi tagliatele a piccoli bocconcini della dimensione circa di 1,5-2 cm. Passate ora gli gnocchi ad uno ad uno sui rebbi di una forchetta o con il riga gnocchi per dare loro il classico disegno a righe sulla superficie. Mano a mano che li formate disponeteli su un canovaccio infarinato. Ora gli gnocchi di zucca sono pronti per essere cotti in abbondante acqua salata.

Per la fonduta di Montasio

Per prima cosa mettete a scaldare il latte in un pentolino, in un altro pentolino fate sciogliere il burro, poi una volta sciolto, aggiungete la farina e mescolate fino a quando i due composti si saranno amalgamati creando il roux. A questo punto aggiungete il latte caldo e mescolate con una frusta energicamente, successivamente aggiungete il formaggio tagliato a cubetti e continuate a mescolare fino a quando avrete ottenuto una crema vellutata e liscia.

In una padella scaldate l’olio con uno spicchio d’aglio e i rametti di rosmarino, una volta caldo l’olio aggiungete i funghi precedentemente puliti e tagliati. Lasciate cuocere per 5 minuti.

In un’altra padellina fate saltare gli anacardi fino a quando risulteranno ben dorati. Trasferiteli su un tagliere e sminuzzateli grossolanoamente con il coltello.

Ora componete il piatto: scolate gli gnocchi di zucca e aggiungeteli alla padella con i funghi, fateli saltare per 1 minuto e spegnete il fuoco.

Trasferite un mestolo di fonduta sul piatto piano, poi aggiungeteci gli gnocchi e qualche fungo. Completate il piatto con gli ancacardi sbriciolati e un filo d’olio. Serviteli e mangiateli ben caldi.