Formaggio Montasio DOP è naturalmente privo di lattosio

Il formaggio Montasio DOP è senza lattosio?

Il formaggio è un alimento incredibilmente versatile, apprezzato in cucina per la sua capacità di arricchire e migliorare una vasta gamma di piatti.

Grazie alla sua varietà di sapori, texture e profumi, è un ingrediente fondamentale in molte cucine tradizionali e moderne in tutto il mondo. La sua versatilità lo rende adatto a essere gustato da solo, abbinato a frutta o marmellate, o come ingrediente principale in piatti più elaborati, garantendo sempre una nota di piacere e soddisfazione al palato.

Inoltre, il formaggio ha un’importante rilevanza nell’alimentazione di tutti noi, essendo non solo un’eccellente fonte di proteine e calcio, ma offrendo anche una vasta gamma di nutrienti essenziali. Per questo, in una dieta bilanciata, è importante che siano presenti anche gli alimenti lattiero caseari, come il formaggio.

Tuttavia, essendo ricavato direttamente da latte animale, il formaggio viene messo in discussione laddove si affronta il tema del lattosio e della relativa intolleranza di cui soffrono moltissime persone. In questi casi si deve per forza eliminare tutti i formaggi? No, esistono infatti dei formaggi che sono adatti anche a chi soffre di intolleranza al lattosio!

 

Quali sono quindi i formaggi naturalmente privi di lattosio?

Chi è intollerante al lattosio non deve necessariamente rinunciare a consumare tutti i latticini.

Tra i derivati del latte, infatti ci sono alcuni formaggi che contengono una quota talmente bassa di lattosio che possono essere consumati in tranquillità anche da chi è latto intollerante.

Uno studio condotto dall’Università di Pisa in collaborazione con l’Associazione AILI e pubblicato dalla rivista scientifica internazionale Foods ha selezionato e analizzato l’effettiva quantità di lattosio presente in diversi formaggi in differenti stagionature.

Il risultato è una lista di 25 formaggi DOP, di cui 21 italiani, in cui è stata rilevata una presenza di lattosio inferiore a 10 mg/kg, dovuta anche all’elevata variabilità consentita nelle condizioni operative di lavorazione dei formaggi stessi. Tra questi figura anche il nostro formaggio Montasio DOP.

 

Montasio: un formaggio naturalmente privo di lattosio

Il nostro formaggio Montasio DOP è naturalmente privo di lattosio: questo zucchero infatti è presente con valori inferiori a 0,01 g per 100 g di formaggio, oltre 10 volte in meno del limite previsto dalla normativa nazionale e comunitaria.

Il formaggio Montasio DOP, quindi, può essere consumato tranquillamente dalla maggior parte degli intolleranti, facendo però attenzione che il livello di sensibilità a questo zucchero è soggettivo e dipende dalla capacità di ognuno di produrre l’enzima lattasi.

È bene quindi procedere sempre per gradi, iniziando con una piccola porzione iniziale.

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

Panettone salato con formaggio Montasio DOP

Panettone dolce o salato? Al Montasio DOP!

Non è Natale se in tavola non è presente almeno un panettone!
Che sia classico o in altre varianti, una fetta, o forse due, mette d’accordo grandi e piccini.

Ma da dove viene questo dolce soffice della tradizione culinaria italiana?

La leggenda narra che il panettone nacque a Milano presso la corte di Ludovico il Moro, signore della città alla fine del 1400. Durante una cena di Natale, il cuoco del signore di Milano bruciò il dolce che aveva preparato per il banchetto. Ma il garzone, un certo Toni, sacrificò il suo panetto di lievito e lo lavorò con farina, uova, zucchero, canditi e uvetta. Ne uscì un dolce strepitoso, talmente buono che venne chiamato “Pan de Toni”, da cui deriva il nome “panettone”.

Stando alle fonti storiche, però, sembrerebbe che le prime ricette del panettone risalgano al secolo successivo, anche se l’usanza di celebrare il Natale con un pane più ricco di quello di tutti i giorni risalga alla tradizione medievale.

Ciò che è certo, è che il panettone è il simbolo delle festività natalizie. Adorato nella sua versione classica, con uvetta e canditi, è richiesto anche in altre varietà, sia dolci che salate; con le pere e la cioccolata, al caffè e cioccolato, con amarene, limone e pistacchi, oppure allo speck, o al gorgonzola e noci.

E noi vi consigliamo una versione salata, dove il Montasio DOP è l’ingrediente speciale: il panettone al formaggio Montasio DOP e pomodorini secchi.

Ingredienti per uno stampo da 750 grammi:
500 grammi di farina 00
120 grammi di formaggio Montasio stagionato
100 grammi di burro
2 cucchiai di acqua
4 uova
1 cucchiaino di sale
Zucchero
8 grammi di lievito di birra fresco
70 grammi di pomodorini secchi
100 grammi di Montasio Fresco

Per prima cosa tagliamo a dadolini il formaggio Montasio Fresco e i pomodorini secchi. Successivamente intiepidiamo due cucchiai di acqua, o prendiamola direttamente tiepida, e mettiamola dentro a una ciotola. Aggiungiamo una puntina di cucchiaino di zucchero e, una volta mescolato, il lievito di birra fresco, facendolo sciogliere.

Prendiamo un’altra ciotola, più grande, e mettiamo dentro la farina 00 e il lievito di birra appena sciolto, e mescoliamo bene, aiutandovi con una frusta. Rompete poi le uova e aggiungetele al composto, continuando a mescolare.

Ora possiamo aggiungere il formaggio Montasio Stagionato grattugiato e aggiustiamo di sale e pepe. Impastiamo il tutto energicamente per circa 10 minuti, fino a che l’impasto non risulta omogeneo.

A questo punto possiamo aggiungere all’impasto i dadolini di formaggio Montasio Fresco e i pomodorini secchi precedentemente tagliati, e impastiamo fino a quando tutto è ben amalgamato.

Formiamo una palla e mettiamola in uno stampo per panettone alto da 750 grammi e lasciamolo lievitare per circa 4 ore, fino a che il volume sarà raddoppiato.

Ora è il momento di cucinare il nostro panettone salato. Inseriamolo in un forno preriscaldato, a 180°, e lasciamolo cuocere per 45 minuti circa. Controlliamo che l’impasto sia cotto facendoci aiutare con uno stecchino.

Il vostro panettone salato al Montasio e pomodorini secchi è pronto per essere servito in tavola.

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

Strudel salato Montasio DOP e Radicchio

Strudel salato con Montasio DOP e radicchio

L’aria si fa più pungente e il profumo delle foglie reca con sé gli aromi dei boschi, della natura che cambia e fa strada a un nuovo autunno.

I toni dei rossi, degli arancioni, dei gialli e dei marroni sono i colori dominanti di questa quieta stagione, e li ritroviamo anche in tavola nelle verdure autunnali come la zucca, il radicchio, le patate e le carote.

E proprio il rosso violaceo del radicchio, accompagnato dal nostro Montasio DOP, diventa un ingrediente principale per la ricetta dello strudel salato con Montasio e radicchio, una pietanza dai sapori intensi che saprà riscaldare le giornate sempre un po’ più fredde.

L’occorrente per questa ricetta per 4 persone è: 750 grammi di radicchio rosso, 200 grammi di Montasio Mezzano, 100 millilitri di vino rosso, 50 grammi di pinoli e 50 grammi di uvetta, 300 grammi di farina bianca, 130 millilitri di acqua tiepida, 100 grammi di albume, 1 tuorlo d’uovo, del pan grattato, semi di papavero, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

Per prima cosa mondiamo il radicchio e tagliamo a dadini il Montasio. Posizioniamo poi una casseruola sul fuoco, aggiungiamo un filo di olio evo e versiamo il radicchio. Aggiustiamo di sale e pepe e sfumiamo la verdura con il vino rosso, facendo ben attenzione che non si bruci. Quando vediamo che il radicchio si è ammorbidito, è ora di aggiungere i pinoli e l’uvetta e lasciamo che completi la cottura. Trasferite poi il composto in una ciotola a raffreddare.

Passiamo ora a preparare la pasta. Volendo questo passaggio potete farlo qualche ora prima, per agevolare la preparazione. Setacciamo la farina, adagiamola su un ripiano facendo un buco al centro e aggiungiamo un poco per volta l’acqua tiepida, poi 45 grammi di olio a filo e aggiustiamo di sale (circa 5 grammi). Impastiamo il tutto fino a che la pasta non risulta liscia e morbida, quindi facciamo una pallina mettiamola in una ciotola e lasciamola a riposo per circa trenta minuti.

Passati trenta minuti, prendiamo l’impasto, adagiamolo sul nostro ripiano di lavoro ben infarinato e iniziamo a lavorarlo con le mani. Poi, con l’aiuto di un mattarello, stendiamo la pasta e diamole una forma rettangolare. Per aiutarti ad avvolgere lo strudel, puoi stendere e lavorare la pasta sopra un canovaccio pulito.

Una volta che abbiamo steso bene l’impasto, spennelliamolo con l’albume e aggiungiamo del pan grattato. Dopodiché farciamo con il radicchio, il formaggio Montasio tagliano a dadini, e con l’albume avanzato ripassiamo i bordi, così che lo strudel si chiuda bene. Spennelliamo tutta la superficie con il tuorlo e cospargiamolo con i semi di papavero, e infine, con un coltello creiamo dei piccoli intagli.
A forno già caldo, cuociamo lo strudel a 180° per circa 30 minuti, fino a quando la pasta non risulterà ben dorata.

Un piatto veloce e versatile a cui il Montasio DOP aggiunge la sua caratteristica intensità, un piatto che potete presentare durante l’aperitivo o come antipasto, ma anche come secondo accompagnato da una gustosa verdura fresca di stagione.

Vi auguriamo buon appetito!

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

Come degustare il formaggio Montasio DOP

Come degustare il Formaggio Montasio DOP

Assaggiare il formaggio è un’esperienza completa, che se fatta seguendo precise regole e con i giusti e graduali tempi di valutazione e apprezzamento diventa indimenticabile.

La degustazione, infatti, è un rito che richiedere tutti e cinque i sensi: la vista, il tatto, l’olfatto, l’udito e, infine, il gusto.
Non serve essere degli esperti intenditori per assaporare il formaggio Montasio DOP, e qui ti sveliamo dei piccoli consigli per diventare un assaggiatore provetto.

La degustazione parte dalla preparazione dei formaggi. Prima di servirli in tavola, assicuriamoci che il taglio delle fette sia della porzione necessaria all’assaggio e della forma giusta. Indicativamente, la quantità adeguata è di circa 30 grammi e la fetta deve essere presentata con la crosta.
La disposizione dei formaggi sul tagliere, poi, segue una logica ben precisa. Le regole principali prevedono che ci sia un ordine non solo visivo ma anche gustativo in cui i formaggi vengono presentati, un viaggio di sapori e un’arte che abbiamo spiegato qui. E ricordate che i formaggi vanno serviti a temperatura ambiente, quindi tirateli fuori almeno un’ora prima di portarli in tavola.

Ora siamo pronti per la degustazione vera e propria.

Tutto inizia con la vista. Osserviamo bene quello che abbiamo davanti agli occhi. Prendiamo in considerazione il colore della pasta, la crosta del formaggio, la presenza e la forma dell’occhiatura, l’eventuale traccia di muffa o erborinatura.
Il Montasio Fresco ha un’occhiatura diffusa e la sua crosta ha un colore uniforme giallo paglierino. Anche nel Montasio Mezzano l’occhiatura è diffusa, mentre la crosta è di colore giallo. Nel Montasio Stagionato, invece, l’occhiatura è piccola e scarsamente presente, e la crosta, di un colore giallo intenso comincia a prendere delle sfumature ocra. Lo Stravecchio, infine, ha una consistenza dura, e la crosta, di colore giallo paglierino, ha delle sfumature ocra e arancio.

Passiamo poi al tatto. Chiediamoci come si presenta il formaggio al tocco. È morbido o duro? È liscio, granuloso oppure ruvido? La pasta è secca o è unta? Tutte queste caratteristiche influiscono anche sul modo in cui viene percepito il formaggio una volta che lo assaporiamo in bocca.
La crosta del Montasio Fresco ha una consistenza elastica, la pasta invece è semidura/dura. Nel Mezzano, invece, la crosta ha una consistenza dura, la pasta risulta compatta e poco elastica. Ad avanzare della stagionatura, la crosta comincia a essere dura, quella dello Stravecchio è addirittura friabile e granulosa, mentre la pasta inizia a perdere di elasticità.

Annusare il formaggio, invece, ci permette di conoscere il prodotto ancor prima di giungere all’assaggio vero e proprio. Spezziamo la nostra porzione con le mani e lasciamoci travolgere dagli aromi di montagna, dall’odore del latte, dal profumo di erbe e frutta secca; questi ci aiutano a individuare quali sono le note dominanti del formaggio che stiamo per assaporare. Il Montasio Fresco, ad esempio, ha un odore delicato e mediamente intenso; mentre il Mezzano ha un odore di media complessità, e cominciano a sentirsi delle note di frutta secca e fieno. Il Montasio Stagionato, invece, inizia ad avere l’aroma di lattico maturo, tipico della crosta di formaggio, e note di fieno, frutta secca e brodo di carne. Infine, lo Stravecchio ha un odore deciso, che racchiude quello di brodo di carne, frutta secca e frutta esotica.

Poi l’udito. Anche questo senso svolge una parte fondamentale. Mangiare è spesso un’esperienza sociale, pertanto ascoltare le opinioni dei commensali e le loro sensazioni fa parte dell’esperienza sensoriale che stiamo vivendo. Se poi la degustazione avviene in presenza di assaggiatori esperti, che accompagnano la degustazione descrivendo ciò che si sta mangiando, l’esperienza diventa ancora più viva e immersiva.

Infine, l’atto conclusivo: il gusto, l’assaggio. Addentiamo e assaporiamo il formaggio, mastichiamolo lentamente, facciamoci invadere dall’esplosione di sapori raccontati prima attraverso gli altri sensi. Percepiamo le note che prima abbiamo annusato, la consistenza del formaggio che prima abbiamo toccato. Capiamo se è dolce, salato o acidulo, se l’aroma del latte si sente anche adesso. Qual è il sapore che ci resta in bocca dopo che abbiamo deglutito?
Ogni stagionatura racchiude il suo sapore: il Montasio Fresco è delicato, con prevalenza di note lattiche, burro e crema; il Mezzano ha un sapore mediamente delicato e leggermente piccante, più maturo e dalle note aromatiche di fieno e frutta secca; lo Stravecchio ha un sapore deciso, leggermente piccante, con un aroma di carne, frutta secca e fieno.

Se il tagliere è accompagnato da confetture, salumi, frutta e verdura, proviamo ad assaggiare il formaggio insieme a uno di questi elementi. Capiamo come il formaggio reagisce, quali note enfatizza la confettura, quali sapori risveglia il salume. Ogni combinazione è una scoperta di segreti celati. Se poi volete accompagnare l’assaggio con del buon vino, puoi approfondire gli abbinamenti qui.

Prima di passare all’assaggio successivo, però, è importante pulire la bocca, resettarla: basterà mangiare un pezzo di pane o un grissino, oppure una fettina di mela.

E ora siamo pronti a ricominciare nuovamente il nostro viaggio, tra profumi, colori e sapori sempre più intensi, che raccontano l’attenzione, la tradizione e il territorio di questo magnifico prodotto che è il formaggio Montasio DOP.

 

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

A Carnevale anche il Montasio vale!

Folle, irriverente, chiassoso, colorato: lo spirito del Carnevale è soprattutto questo, e tra divertimento e svago si fa subito e dar vita ad una festa un po’ matta, fatta di maschere, scherzi e sfilate.

E oltre ad essere una celebrazione ricca, fin dall’antichità, di significati simbolici riguardanti il sovvertimento dell’ordine quotidiano e l’esaltazione del divertimento, questa ricorrenza è un’occasione speciale per riscoprire quelle tradizioni che rappresentano un caposaldo fondamentale della nostra società. Uno zoccolo duro di credenze e usanze con profonde origini che si perdono nella notte dei tempi e che sono presenti ancora oggi nella nostra quotidianità.

Ecco allora che nel vivo del Carnevale anche il formaggio entra a pieno titolo nello spirito della festa non solo in ambito gastronomico, ma anche dal punto di vista ludico, diventando così il simbolo di una tradizione che vive in tante consuetudini a tavola e non solo.

Nei dolci fritti, ad esempio, grande simbolo della declinazione gastronomica del Carnevale e che ci invogliano a trasgredire e a liberarci dalla quotidiana disciplina. Un semplice impasto di farina, uova, burro e zucchero, tagliato e modellato a seconda della tradizione, per poi essere farcito, fritto e servito con una semplice spolverata di zucchero a velo.

Ma è anche grazie al gioco che la cultura casearia riesce a diventare in alcune regioni la vera protagonista del Carnevale. A Pontelandolfo (in provincia di Benevento), per esempio, si svolge annualmente il torneo della Ruzzola del formaggio, una competizione pubblica che viene svolta durante i giorni della festa vantando molti partecipanti. Il gioco, le cui origini sono antichissime e si fondono con la civiltà etrusca, consiste nel lanciare più lontano possibile una forma di formaggio con uno spago arrotolato. Sebbene non sia definibile con certezza la funzione di tale pratica ludica, vari autori letterari ipotizzano che sia un rito di protezione delle mandrie dalla cattiva sorte e, dunque, fortemente legato alla transumanza e all’ancestrale rapporto uomo-natura.

La Ruzzola è quindi un chiaro esempio di come il formaggio nel corso del tempo si sia consolidato non solo nelle abitudini gastronomiche, ma anche in quel tessuto sociale comprensivo di pratiche ancestrali che hanno accompagnato (e lo fanno anche oggi), in diversi modi, la popolazione del nostro Paese.

E se anche il Montasio diventasse protagonista del Carnevale potremmo immaginarlo come un profumato e gustoso coriandolo capace di colorare il cielo del nostro Stivale e di essere trasportato con un colpo di vento dalla propria zona di produzione, area dove è stato scoperto e tutt’ora creato, in tutto il territorio italiano. Un’incessante pioggia di colori che visti dall’alto potrebbero mostrarsi ombreggiati delle luci delle città e fluttuanti, proprio come se galleggiassero sull’acqua del mare.

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

 

Autore: Federico Mandolese

Trend in crescita per la DOP Montasio

I dati di vendita del formaggio Montasio DOP nei primi nove mesi del 2020 hanno registrato un incremento del 7,8%.

“I consumatori si fidano della nostra DOP e il mercato ci premia, ha commentato il Presidente del Consorzio, Valentino Pivetta; il nostro è un formaggio dall’alto valore nutrizionale, legato alla tradizione e di qualità elevata che si distingue per le sue proprietà organolettiche e le caratteristiche di distintività. Si evidenzia, infatti, una crescita del Montasio di media stagionatura – oltre i 150 giorni – quando il formaggio raggiunge più gusto e armonia”.

Il Consorzio sta portando avanti un piano di promozione volto a coinvolgere le principali insegne della GDO del Nord e Centro Italia. Inoltre, una particolare attenzione sarà riservata al settore Horeca e alle Gastronomie specializzate. Si tratta di azioni di marketing che saranno applicate anche in Austria, per tutto il 2021.

Le attività di valorizzazione del brand, implementate dal Consorzio, evidenziano come il formaggio Montasio sia amico della salute e del benessere grazie al suo apporto energetico e alla sua naturale caratteristica di essere privo di lattosio. Una strada tracciata che prosegue attraverso una stretta correlazione con la sostenibilità e la salvaguardia del territorio, tematiche legate al benessere animale, all’educazione nutrizionale per la salute dei consumatori e alla valorizzazione delle produzioni locali. Aspetti fondamentali per la DOP Montasio la cui qualità, data anche dalla provenienza delle materie prime, è indissolubilmente legata alla zona di produzione.

 

Montasio: bilancio positivo e vendite in crescita

Incremento delle vendite del + 8,41% con 888.168 forme vendute e della produzione, la cui previsione iniziale era di 713.864 forme, a fine anno è arrivata a quota 838.568, segnando un + 17,47%. Questi i dati incoraggianti emersi dal recente bilancio d’esercizio 2019 del Consorzio per la tutela del formaggio Montasio DOP.

“Grazie al lavoro svolto in questo periodo si evidenziano i primi importanti segnali sul piano dell’accreditamento e di costruzione del valore sul prodotto – ha dichiarato Valentino Pivetta, riconfermato al vertice del Consorzio di tutela del formaggio Montasio Dop per il prossimo triennio; abbiamo operato sulle caratteristiche di distintività che rendono il nostro formaggio unico e non omologato, guidati anche dalla consapevolezza che il consumatore al quale ci rivolgiamo è sempre più evoluto. Il nostro più importante obiettivo oggi – puntualizza il Presidente – rimane quello di dare sempre più valore al Montasio per trovare una collocazione del nostro formaggio sul mercato ad un prezzo sufficientemente remunerativo”.

Nell’arco dei prossimi anni il Consorzio intende intensificare le attività di promozione negli spacci dei propri caseifici, nella distribuzione organizzata e nel settore horeca, senza tralasciare il supporto informativo alle vendite online. “Attraverso la collaborazione e al rafforzamento del rapporto con le istituzioni (Regione, Ersa, Cluster AgroAlimentare, Agrifood, Università, Camere di Commercio, etc,) il Montasio è tornato ad avere un ruolo di riferimento nell’eccellenza casearia regionale – aggiunge il direttore del Consorzio, Renato Romanzin. Proprio con le istituzioni stiamo collaborando nel consolidamento dell’originale tipicità e dell’identità della Dop Montasio che noi, come Consorzio, stiamo attualmente custodendo con lo scopo di poter rispondere alle esigenze di sostenibilità, tutela del benessere animale, tradizione, qualità percepita e innovazione, nella massima salvaguardia e presidio della sicurezza alimentare”.

Anche l’Assessore alle Risorse Agroalimentari del Friuli Venezia Giulia, Stefano Zannier, ha espresso apprezzamento per l’attività svolta in questi anni da parte dell’Ente Consortile, puntualizzando come la Regione si sia fortemente impegnata sull’unica dop lattiero casearia del Friuli Venezia Giulia che ha una sua forte valenza e connotazione storica. Ci ha tenuto inoltre a ribadire che c’è tutto l’interesse a valorizzare una produzione agroalimentare che mantenga un carattere fondamentale di distintività e quindi di non omologazione. Una tutela delle produzioni che non può però prescindere dal garantire le filiere dalle quali provengono.
Intanto anche i dati relativi al primo semestre del 2020 offrono segnali incoraggianti confermando un trend in crescita con un incremento ulteriore delle vendite.

Natale solidale in casa Montasio insieme al Banco Alimentare FVG: donati dal Consorzio 87 chilogrammi di formaggio per le famiglie bisognose

Il fenomeno dello spreco alimentare va combattuto attraverso la collaborazione, il Consorzio di tutela del Montasio Dop si impegna da sempre su questo fronte, e quest’anno ha deciso di donare più di 87 chilogrammi di formaggio al Banco Alimentare del Friuli Venezia Giulia. Una rimanenza che deriva da una esclusiva selezione di prodotti che saranno segnalati nella nuova edizione de “La Guida dell’Espresso” dedicata ai formaggi Dop.

“Si tratta di una quantità di formaggio pari a 29 mezze forme del nostro miglior Montasio – puntualizza il Presidente del Consorzio Valentino Pivetta – che abbiamo pensato di destinare all’Associazione non profit che opera dalla fine degli anni ’90, in tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia e parte del Veneto, per ridurre lo spreco alimentare e dare sostegno ai più bisognosi”.
I responsabili del Banco Alimentare FVG confermano infatti che porzioni significative di questi formaggi saranno destinate a diverse famiglie tra le più numerose e bisognose del territorio.

Un ringraziamento particolare va ai soci produttori del Montasio Dop come il Consorzio Agrario – Latteria di Venzone, Latteria Modolo di Roverbasso, Latteria Cooperativa Valcanale di Ugovizza, Cooperativa Lattebusche di Busche di Cesio Maggiore, Caseificio Moro di Motta di Livenza, Latteria Cooperativa di Marsure di Aviano, Latteria Cooperativa di Tarzo e Revine Lago, Latteria Cooperativa di Fontanafredda, Latteria Cooperativa Valli del Natisone di Cioìvidale, Caseificio Tre Valli di Usago di Travesio, Latteria Cooperativa di Summaga, Latteria Cooperativa di Maron di Brugnera, Associazione Allevatori FVG – MalgaMontasio, Caseificio Badin di Cimpello di Fiume Veneto, Caseificio della Savia di Basiliano e Latteria Cooperativa di Coderno.

Con il Montasio, il Natale è tutto da gustare!

C’è aria di Natale, e di regali, anche in casa Montasio! E a stuzzicare i palati degli amanti del buon formaggio ci ha pensato il Consorzio con il suoi nuovi cofanetti regalo di pura bontà e genuinità. Una proposta articolata in più formati per soddisfare chiunque, con diverse grammature e più stagionature.

“Un’idea che piace molto – afferma il Presidente del Consorzio, Valentino Pivetta – che ha entusiasmato i nostri soci e soddisfa la richiesta di chi ha il piacere di fare un omaggio di qualità, riconosciuta. Il Montasio è un formaggio genuino, controllato e veramente adatto a tutti, anche per chi soffre di intolleranze perché è naturalmente privo di lattosio. La marcatura apposta alla produzione dal nostro Consorzio di Tutela a 60 giorni, ne garantisce l’identità, l’origine e il rispetto delle caratteristiche dei disciplinari”.

Da Fresco, Mezzano, Stagionato e Stravecchio, con il formaggio Montasio Dop si può spaziare dal gusto più morbido a quello più deciso e gli spicchi partono dal chilogrammo in su. E’ solo una questione di gusti!

Decorazioni natalizie con formaggio Montasio: segnaposti tutti da gustare.

Il Natale è alle porte e oggi vogliamo darvi alcuni piccoli suggerimenti per realizzare delle decorazioni originali e gustose con il formaggio Montasio Dop.

Per creare dei bellissimi e buonissimi “segnaposti”, quello che occorre è 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare, 1 albume, 80g di salumi a piacimento tra mortadella, prosciutto o salame, 50 g di Montasio Stravecchio da grattugiare e infine altro formaggio Montasio di stagionatura più breve per la base. Prima di tutto bisogna stendere la pasta su un piano, tagliare tante striscioline di ugual misura lunghe 5-6 centimetri circa e spennellarne la superficie con l’albume d’uovo. Successivamente tagliare a strisce il salume scelto e appoggiarlo sopra ad ogni striscia di pasta, facendola aderire bene, per poi aggiungere il Montasio grattugiato. Per dare la forma dell’albero, a questo punto arrotolare su sé stessa ogni striscia, prima in parti più piccole per creare la punta e poi proseguire piegando la pasta in modo sempre più ampio. Quando la striscia avrà le sembianze di un alberello, allora infilzarlo con uno spiedino e inserire tutti i segna posti in forno a 180° per 15 minuti, fino a quando non appariranno dorati. Una volta cotti, sull’altra estremità dello spiedino, infilzare un cubetto di Montasio più molle e quindi meno stagionato, in base alle vostre preferenze.

Per rendere il segnaposto più colorato e simpatico, si possono aggiungere sulla punta dell’albero una ciliegina di pomodorini o un’oliva. Oppure si consiglia anche la variante secondo la quale al posto dell’albume si utilizza la besciamella, o ancora di spennellare con un tuorlo d’uovo la pasta prima di infornare. Si possono anche inserire delle targhette identificative con i nomi degli invitati sulla parte in legno dello spiedino, per rendere il segnaposto ancora più originale.

Non ci rimane che augurarvi buon appetito e Buon Natale!