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Montasio DOP: l’ingrediente segreto delle feste

Il Natale è ormai alle porte, e tra regali last minute, decorazioni di ogni genere e fantasiosi presepi, la domanda più gettonata continua a rimanere ancora una: cosa mangeremo?

Imbandire le tavole per stupire i propri ospiti non è mai semplice, e trovare idee innovative che sappiano lasciare di stucco i nostri invitati è sempre più difficile. Ecco allora che il nostro amato Montasio DOP torna ad essere protagonista delle nostre tavole vestendo l’abito delle feste, suggerendoci un paio di ricette di Natale semplici, perfette anche per i meno esperti e che ci faranno fare un figurone senza però impazzire.

La prima proposta è una focaccia farcita con Montasio Mezzano, prosciutto e spinaci. Il primo passo è preparare l’impasto mescolando 800 gr di farina, 20 gr di lievito di birra disciolto in 400 gr di acqua, 30 ml di olio evo, 15 gr di zucchero e 12 gr di sale. Una volta che gli ingredienti saranno ben amalgamati, si ripone il composto in una ciotola leggermente unta e lo si fa riposare per circa 60 minuti, aspettando che raddoppi di volume. Una volta trascorso questo periodo, si prende l’impasto, lo si divide in due e si stende una metà su una teglia ben unta. Si dispongono quindi su di esso 100 gr di prosciutto cotto, 200 gr di spinaci (bolliti e strizzati), 200 gr di Montasio Mezzano, la salvia, la maggiorana e un pizzico di sale. Si stende il resto dell’impasto affinché copra la base, si fa lievitare di nuovo la focaccia in un luogo caldo fino al raddoppio del volume, e infine la si inforna a 200 °C per circa 20 minuti. Il consiglio è quello di avere un forno già ben caldo al momento dell’inizio della cottura e di ungere anche le parte superiore dell’impasto quando lo si lascia riposare. Non solo bella da vedere, ma anche gustosa, semplice da preparare e perfetta se a tavola ci sono anche dei bambini.

La seconda ricetta è invece quella delle sfogliatine di pera e Montasio Fresco con salsa al cioccolato. Si procede a stendere un rotolo di pasta sfoglia dal quale si ricaveranno 8 rettangoli, e su 4 di questi si andranno a formare dei tagli netti. Per la farcia si affetta finemente 1 pera (qualità Abate) e la si condisce in una ciotola con 30 gr di zucchero e 100 gr di Montasio Fresco. Si dispone il ripieno sui 4 rettangoli integri e si utilizzano quelli incisi come copertura. Pressati i bordi si procede ad infornarli a 180 °C per 10-12 minuti. A questo punto si passa alla preparazione della salsa portando a bollore 100 gr di panna fresca con l’anice stellato e il chiodo di garofano. Arrivata a temperatura la si filtra in una ciotola su 30 gr di cioccolato fondente sminuzzato in precedenza. Si mescola il composto con una frusta e, utilizzando una forchetta, se ne versa una parte su ognuno dei rettangoli di pasta sfoglia. In questo caso, il nostro suggerimento è di decorare il piatto con degli alkekengi che sapranno donare alla vostra preparazione un tocco in più di eleganza. Anche lo zucchero a velo può essere usato per la guarnizione, ricordando così l’effetto di una lieve e soffice nevicata. Un dessert irresistibile per chiudere in bellezza il banchetto delle feste.

Due proposte gustose, e facili da preparare, rese ancora più uniche dall’ingrediente per eccellenza: il formaggio Montasio DOP. Un alimento non solo saporito ma anche ricco di nutrienti, come il calcio e le proteine, che lascerà tutti i vostri commensali stupiti dalla vostra creatività facendovi finalmente tirare un sospiro di sollievo.

Non resta che dirvi buon appetito e augurarvi un buonissimo Natale!

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

 

Autore: Federico Mandolese

Formaggi e foraggi

“Siamo quello che mangiamo” asseriva nell’ottocento il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach, sostenendo che un popolo può crescere e svilupparsi proprio tramite il miglioramento costante della sua alimentazione. In effetti, sebbene la sua fosse una visione di natura filosofica più che scientifica, l’educazione alimentare è più attuale che mai e le regole di una dieta bilanciata, corretta e misurata stanno penetrando sempre più nell’intero tessuto sociale.

Tali principi, inoltre, non si applicano esclusivamente alla nostra alimentazione, ma valgono bensì per ogni essere vivente, comprese le nostre amate amiche mucche che, per regalarci ogni giorno il loro straordinario latte, meritano un trattamento da regine che inizi proprio da un’alimentazione attenta ed equilibrata.

L’importanza che una corretta dieta ricopre sullo stato di salute dell’animale è infatti cosa ben nota, e per poterla assicurare è necessario seguire regole ferree e rispettare protocolli ben definiti. Ecco quindi che il sapere atavico della tradizione deve necessariamente unirsi ai più recenti progressi scientifici, facendo costantemente propri i principi derivanti dalla zootecnia. Nasce così una cultura casearia di qualità che deriva non solo dall’utilizzo di tecniche uniche tramandate nel tempo, ma anche da una cura e da un’attenzione unica nei confronti dell’intero processo, dalla coltivazione del primo stelo d’erba fino al confezionamento del prodotto finale. Questo Montasio lo sa bene, e per riuscire a portare sulle nostre tavole, giorno dopo giorno, il suo gusto unico e autentico ha deciso di rispettare rigide procedure di produzione e stagionatura che trovano la loro primaria applicazione proprio nei pascoli e nei campi.

Il tutto inizia quindi seminando il foraggio e pianificando, in maniera tutt’altro che casuale, il giusto rapporto tra proteine e fibre, dal pascolo all’aperto al foraggiamento notturno protetto in stalla. A questo si aggiunge l’utilizzo di piante aromatiche spontanee, ricche di oli essenziali, capaci di condizionare la salute e la produttività delle bovine grazie ad importanti elementi nutritivi specifici di ogni essenza vegetale.

Il risultato è un alimento di elevata qualità in grado di portare dal campo alla stalla quei microrganismi che conferiscono al latte proprietà uniche ed eccezionali, influenzando positivamente le caratteristiche nutrizionali ed organolettiche del Montasio grazie ad un perfetto equilibrio tra lipidi e proteine.

Un’attenta stagionatura sarà poi il magico tocco finale capace di conferire alle forme un ulteriore valore aggiunto, dando così vita ad una realtà moderna per metodi e rigidi protocolli, ma antica per cuore e conoscenza. Giusto vanto ed orgoglio delle feconde terre del Veneto e del Friuli, e delle generose persone che le popolano.

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

 

Autore: Federico Mandolese

Inseguendo il gusto: Montasio e Cheese Rolling

Quando si parla di sport, la corsa è certamente una di quelle attività che occupa i primi posti della lista. Si tratta di un mondo fatto molto spesso di competizioni agonistiche e sfide complesse che spingono ad oltrepassare i propri limiti, ma altre volte i partecipanti sono semplicemente alla ricerca di un po’ di svago: vogliono allontanarsi dai grandi obiettivi focalizzati sul tempo, e cercare un’esperienza che li porti fuori dai soliti circuiti per trascorrere una giornata all’insegna della spensieratezza e del divertimento.

E se si decide di orientarsi verso qualcosa di più particolare, ecco allora che l’universo delle competizioni podistiche rivela un’infinità di mondi popolati da persone che, ad esempio, corrono portando un frigorifero sulle spalle, oppure facendo rotolare davanti a sé delle pesanti botti, come capita a Montepulciano nell’annuale manifestazione de “Il Bravìo delle Botti”, o ancora andando a rotta di collo giù per una ripida scarpata, inseguendo una forma di formaggio rotolante a grande velocità.

Esatto, avete capito bene. Così come dei levrieri inseguono una lepre all’interno di un cinodromo, allo stesso modo gruppi di impavidi eroi corrono dietro ad un formaggio giù per un pendio dando vita al cosiddetto “Cheese Rolling”, una competizione sportiva di antiche origini (presumibilmente Gallesi, ma forse radicate addirittura nell’Impero Romano), annoverata sotto la disciplina della corsa. Ma, a voler essere realisti, il Cheese Rolling è molto più estremo e imprevedibile di una classica gara di sprinting o di una maratona vecchio stile.

Il concetto è semplice: una forma di formaggio viene appoggiata sul suo bordo dal Cheese Master (il direttore di gara) e lasciata rotolare liberamente lungo il pendio di una ripidissima collina raggiungendo incredibili velocità che possono superare i 100 km/h. Sta ai coraggiosi concorrenti rincorrerla e afferrarla nella sua rocambolesca discesa, arrivando prima di tutti gli altri.

Una tradizione che corre veloce (letteralmente!) e che ha fatto il suo debutto anche nel nostro bel paese sull’Altopiano di Brentonico, nei pressi di Rovereto (Trentino) dove la corsa, a partire dal 2003, si ripete ogni 2 anni con tanto di nomina di campione dell’anno nella disciplina. E perché allora non dare il via ad una sfida tutta italiana, mettendo in competizione le regioni e i formaggi della nostra penisola? Di certo il Montasio darebbe filo da torcere a tutti i partecipanti: le splendide montagne del Veneto e del Friuli e i rigogliosi prati di queste terre permetterebbero alle perfette forme circolari di correre a velocità mai viste prima, regalandoci un’elettrizzante giornata all’insegna dello sport.

Insomma, un modo originale e nuovo per vivere e far proprie le tradizioni e i costumi di un’altra terra, praticando un’attività fisica adatta proprio a tutti i gusti!

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

 

Autore: Federico Mandolese

Formaggio Montasio: un gusto statuario

I formaggi, freschi o stagionati che siano, vengono prodotti in tutto il mondo e assaporati in tanti modi, antichi e moderni. Gustati a cubetti, grattugiati, a fette, accompagnati ad un buon tagliere di salumi o ricoperti da fiumi di dolcissimo miele, sono spesso ingredienti segreti di preparazioni gastronomiche uniche: capolavori dal valore inestimabile e dal sapore raro.

Che questo fantastico prodotto sia un pilastro portante della cultura culinaria mondiale è risaputo, ma che addirittura potesse essere considerato una vera e propria opera d’arte non è qualcosa di noto per tutti.

Secondo Michelangelo, ogni blocco di marmo conteneva dentro di sé una statua, e spettava allo scultore scoprirla e liberarla dal suo involucro. Allo stesso modo, Sarah Kaufmann, artista professionista, vede in ogni forma un delizioso capolavoro pronto ad emergere per stupirci con la sua bellezza e bontà. In questo caso però non parliamo di pietra, ma di squisito formaggio!

La passione di Sarah per l’arte è nata quando era bambina. Amava infatti disegnare e per questo, una volta al college, decise di intraprendere gli studi di arte commerciale e pubblicità. Non ha invece mai studiato scultura, per cui possiamo dire che le sue opere sono frutto di un talento naturale, e di un grande appetito! Secondo Sarah, scolpire con il formaggio è più piacevole che farlo con il legno o la pietra perché è possibile fare uno snack mentre si lavora, e come darle torto.

Oggi è richiestissima per matrimoni, feste aziendali e associazioni casearie, che richiedono la sua maestria per molti eventi. Da statue di Babbo Natale a riproduzioni di Ronald Regan, la Cheese Lady (questo il suo soprannome) ha realizzato opere di oltre 3 metri di altezza utilizzando alcuni coltelli e scalpelli, originariamente pensati per le sculture in legno, e modificati per le sue necessità.

Sarah fa parte inoltre di un movimento artistico in crescita, che condivide un obiettivo comune piuttosto impegnativo: portare l’arte legata al cibo fuori dalle sagre di paese e renderla un concetto più diffuso e mainstream.

Certamente, se decidessimo di esportare questa tradizione anche nel nostro bel paese, di certo non avremmo problemi di materia prima. Eh si, perché con un prodotto di così elevata qualità come il Montasio, le nostre montagne potrebbero diventare musei gastronomici: vallate meravigliose dove si respirano profumi di un’epoca caratterizzata dalla vita bucolica e nelle quali il tempo sembra essersi fermato. E noi rimarremmo lì, esterrefatti, ad ammirare profumate opere d’arte casearia, capolavori di maestria e tradizione.

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

 

Autore: Federico Mandolese

Montasio: un gustoso abbraccio tra colori e sapori d’autunno

Le foglie cominciano a cadere, gli alberi sembrano infreddoliti e anche noi, rientrando a casa la sera, sentiamo l’aria pungente che ci stuzzica un appetito diverso, che si allontana dal gusto fresco dell’estate, e richiama sulle nostre tavole sapori intensi che profumano di tradizioni.

Gli ingredienti sono tanti e la natura ci regala un’infinità di primizie che ben si prestano ad una cucina piena di gusto. Ed ecco che la scelta dei piatti da portare a tavola è fortunatamente molto ricca e varia, soprattutto se il protagonista è il nostro fantastico Montasio, in tutte le sue numerose stagionature.

Tra le protagoniste indiscusse troviamo le torte salate: regine di versatilità, e grandi alleate svuotafrigo, ci permettono di preparare gustose varianti. Perfette come aperitivo, magari vicino ad una bollicina, sono eccezionali anche come antipasto, merenda o piatto unico. Ma come renderle uniche e sfiziose? Semplice, con la bontà di prelibati bocconcini di formaggio Montasio Mezzano che sciogliendosi si sposano con i sapori unici di radicchio, spinaci, cavolfiori, zucca e di tutte le altre verdure che questa splendida stagione ci offre. 

E che dire delle focacce? Morbide protagoniste di merende e passeggiate in quella natura che si veste di splendidi abiti dorati, possono racchiudere al loro interno il Montasio Fresco esaltato dalle note aromatiche del timo e del rosmarino.

Non dimentichiamoci poi dei risotti, con le loro molteplici declinazioni. Se siamo amanti dei classici, ma vogliamo anche un tocco più sprint, possiamo scegliere un risotto giallo con lo zafferano e arricchirlo con un tocco in più: l’aceto balsamico, dopo la mantecatura con burro e Montasio Mezzano grattugiato. Un piatto semplice, ma al contempo gustoso ed elegante, soprattutto se guarnito con del radicchio rosso tagliato alla filangè.

Se poi siamo alla ricerca di qualcosa di ancor più sfizioso, in grado di scaldare il cuore, perché non provare il gusto delicato del Montasio Fresco infornato in una cocotte da soufflè? Perfetto per accogliere nel suo morbido abbraccio delle lamelle di tartufo o dei funghi porcini appena raccolti, il tutto ricoperto da una spolverata di pan grattato.

E infine, ma non per ultime, non dimentichiamoci delle polpette, irrinunciabili e grandi amiche dei bambini. Una ricetta facile da preparare e semplice da far amare, soprattutto se accompagnate da una spolverata di Stravecchio. E ricordatevi di prepararne tante, andranno a ruba!

Con queste idee il risultato sarà un’estasi di sapore e gusto che non lascerà indifferenti voi e i vostri ospiti: la scelta è solo vostra!

Vuoi scoprire altre ricette a base di Montasio? Scoprile qui: http://www.montasio.com/montasio-tv/#video-ricette-b

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

 

Autore: Federico Mandolese

Aperitivo con gli amici? Scopri 3 idee sfiziose a base di Montasio DOP.

Rientrati dalle ferie estive è il momento di pensare a rimettersi in forma, ma anche a vivere di più la casa, che diventa il luogo perfetto per incontrare gli amici in totale relax. Sorge subito la domanda su quali manicaretti preparare agli ospiti, cercando di accontentare i palati di tutti in modo semplice e gustoso. Il consiglio è scegliere materie prima di qualità, prodotte in Italia e preferibilmente bilanciate dal punto vista nutrizionale, proprio come il Montasio DOP: un formaggio a pasta cotta, dalla consistenza semidura, che si caratterizza per la delicatezza del suo sapore. Si tratta di un alimento che affonda le origini nelle vallate delle Alpi Giulie e Carniche e nella maestria dei frati Benedettini, dai quali sono nate le prime tecniche di produzione che si sono poi affinate e sono state tramandate con passione nel tempo, preservandone la genuinità.

Un esempio di piatto light ma ricco di sapore? I rotolini di zucchine con Montasio Fresco DOP e pesto di pomodorini secchi oppure il piatto con pere, Montasio, noci pecan e prosciutto crudo. Entrambe queste preparazioni non necessitano di cottura, quindi rappresentano anche una soluzione last minute per salvare la cena. Volendo poi accendere il forno, un’interessante proposta è quella dei grissini sfogliati con Montasio DOP, che prevedono un procedimento molto facile: stendere la pasta sfoglia, distribuire il Montasio grattugiato, aggiungere sale e pepe, tagliare a striscioline, arrotolare e cuocere in forno già caldo a 180°C per 20 minuti. La friabilità dei grissini accompagnata al ricco sapore del formaggio conquisterà anche gli ospiti più esigenti.

Vuoi scoprire altre ricette a base di Montasio? Scoprile qui: http://www.montasio.com/montasio-tv/#video-ricette-b

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

La bellezza da mangiare: se il Montasio fosse un’opera d’arte.

Immaginiamo di essere in un museo. Abbiamo attraversato corridoi luminosi costellati di piedistalli con sopra sculture neoclassiche, vasame antico, teche interamente ricoperte di gioielli di altre epoche. Alle pareti sono appese tele di diversi periodi storici che mostrano ritratti di donne, paesaggi bucolici e nature morte. Respiriamo arte. Siamo circondati dal genio di persone che hanno attraversato questa vita prima di noi, dalla loro espressione, dal loro sguardo sul mondo. L’atmosfera è ricca di bellezza.

Poi la guida si ferma davanti a una teca di cristallo a mezza altezza dalla quale si sono appena discostati altri due gruppetti di visitatori, assume una postura fiera e dice: «Qui abbiamo un capolavoro dell’arte casearia.»

Incuriositi ci disponiamo tutto intorno alla teca e ammiriamo una forma di formaggio cilindrica con facce piane o leggermente convesse, imponente e perfetta.

La targhetta avvitata alla base della teca dice: MONTASIO DOP.

«Il Montasio appartiene alla grande famiglia dei formaggi alpini.» Riprende la guida muovendo qualche passo intorno alla teca lucidissima.

«Questi formaggi hanno avuto origine agli inizi del millennio. La loro produzione serviva a mettere al sicuro un prodotto che si rovina facilmente come il latte e farlo durare a lungo sotto forma di cibo solido. Questo garantiva riserve di cibo per i periodi in cui il latte scarseggiava o era completamente assente. Pensate che invenzione: che novità per l’epoca!»

«In questo modo potevano mangiare il formaggio tutto l’anno come noi!» Esclama un bambino e la guida sorride.

«Proprio così: adesso vi racconto un po’ di storia. Il Montasio nasce verso il 1200 nelle vallate delle Alpi Giulie e Carniche grazie alla costanza e intelligenza dei frati Benedettini. A Moggio Udinese (sul versante nord del Montasio) si trova ancora adesso il convento, oggi utilizzato dalle suore Clarisse, in cui probabilmente vennero affinate le varie tecniche di produzione proprie dei malghesi della zona. Ma ammiriamo la bellezza di questa forma: la crosta si presenta liscia, sottile, chiara che va scurendosi con la stagionatura. La pasta è compatta, elastica. Più morbida nella versione Fresco, diventa più dura e friabile quando è Stagionato. Il sapore è morbido e delicato nel Fresco, che va via via rinforzandosi nel mezzano fino a diventare deciso con una lieve piccantezza nello Stagionato e particolarmente aromatico nella tipologia Stravecchio. Quindi possiamo dire di trovarci davanti a una vera e propria opera d’art…»

«Eh no» fa il ragazzino strizzandole l’occhio, «prima di affermarlo con certezza dobbiamo assaggiarlo!»

La guida ride e annuisce. «Hai ragione: stavo per invitare tutti alla degustazione nella sala qui accanto!»

Applausi. Perché se c’è Montasio è sempre festa.

 

 

Autore: Emanuela Valentini

 

IL PIATTO PREFERITO DAGLI ITALIANI? LA PIZZA, MEGLIO SE FARCITA CON ECCELLENZE LOCALI, COME IL MONTASIO DOP

Riconosciuta, nella variante “napoletana”, patrimonio dell’umanità dall’Unesco, la pizza è la specialità italiana più famosa nel mondo nonché il piatto prediletto dai suoi abitanti. Ma cosa rende buona la pizza? Posto che la pasta deve essere lievitata in maniera ottimale, a fare la differenza sono senza dubbio gli ingredienti! Attraverso la farcitura si esprimono infatti la cultura e la storia delle varie Regioni italiane.

Ecco che in Emilia Romagna è molto diffusa la pizza con squaquerone e mortadella, mentre il pecorino e il tartufo la fanno da padrone in Abruzzo, come la mozzarella di Bufala in Campania. E in Friuli-Venezia Giulia? Un’abbinata vincente per una pizza estremamente rappresentativa del territorio è senza dubbio quella al formaggio Montasio e prosciutto crudo di San Daniele. In quanto le due DOP sono autentica espressione del saper fare e delle tradizioni locali.

Ma come si prepara la pizza Montasio e San Daniele? Si procede prima con l’impasto per la pizza, che può essere fatto a mano oppure con l’impastatrice: si sciolgono 5 gr di lievito di birra fresco in di 300 ml di acqua a temperatura ambiente, si aggiungono poi 200 gr di farina Manitoba e 300 gr di farina 00. Si regola di sale e si impasta aggiungendo 35 gr di olio d’oliva. Una volta che si è ottenuto un panetto morbido e liscio, lo si lascia lievitare due ore in una ciotola coperta con pellicola trasparente. Quando si vede che è raddoppiato di volume, lo si stende nella teglia precedentemente unta di olio, si grattugiano sopra 160 gr di Montasio fresco e si mette in forno per circa 15 minuti a 220 °C. Una volta che la pizza è cotta, si aggiungono 150 gr di prosciutto di San Daniele a fette e, a piacere, alcune foglie di rucola ben lavata. Buon appetito!

La pizza Montasio e San Daniele rappresenta un piatto unico capace di fornire una buona combinazione di nutrienti per il nostro organismo. L’apporto di carboidrati dato dalla base della pizza è bilanciato dalle proteine del formaggio Montasio e da quelle del prosciutto di San Daniele. In fatto di alimentazione è importante infatti pensare alla componente nutritiva dei diversi alimenti che vengono assunti, così da evitare pericolose carenze alimentari.

 

Halloween e Montasio DOP: una festa da gustare tutti insieme

Dolcetto o scherzetto? La notte di Halloween si sta avvicinando: è tempo di pensare a un modo divertente per coinvolgere tutta la famiglia in questa simpatica festa. E non c’è niente di meglio di un assaggio di Montasio DOP per rendere più gustosa la notte più paurosa dell’anno.

Ma quali sono le origini di Halloween? Secondo un’antica tradizione celtica, chiamata Samhain, la notte del 31 ottobre era dedicata a celebrare la fine dell’estate. In particolare, gli abitanti dei villaggi avevano l’abitudine di dare alle fiamme dei cumuli di sterpaglie sulle colline. Si trattava di un rituale che aveva principalmente lo scopo di rinnovare l’erba dei pascoli e riportare le mandrie nelle stalle prima dell’inverno. Con il tempo però la vigilia di Ogni Santi assunse sempre di più un connotato esoterico, in quanto i fuochi vennero considerati un’arma per tenere lontane le anime dei defunti, che quella notte avrebbero varcato il confine dell’aldilà e sarebbero tornate a fare visita ai vivi. Sempre allo scopo di mettere al sicuro la casa e i suoi abitanti dai morti, in Irlanda prese piede la tradizione di svuotare la polpa di una rapa, incidendo la buccia per darle un’espressione demoniaca, e mettervi all’interno una piccola candela per illuminarla; la luce avrebbe così metaforicamente sconfitto le tenebre. Gli irlandesi che immigrarono negli Stati Uniti portarono con sé anche questa tradizione, ma, poiché nel nuovo mondo non avevano a disposizione le rape, cominciarono ad utilizzare le zucche, che da quel momento divennero uno dei principali simboli di Halloween.

Il 31 ottobre non è una festa riservata solo agli adulti, anzi, è un’occasione per far divertire i più piccoli non solo a mascherarsi ma anche a mettersi ai fornelli insieme a genitori, zii e nonni. Un alimento che si presta perfettamente ad essere utilizzato nella preparazione di divertenti decorazioni e che può essere consumato in totale sicurezza da tutta la famiglia è il formaggio Montasio DOP. La composizione nutrizionale bilanciata e l’alta digeribilità lo rendono adatto sia ai bambini, che alle persone anziane.

Una ricetta velocissima per un antipasto in perfetto stile Halloween è quella delle “scope della strega”. Prepararle è davvero un gioco da ragazzi in quanto non necessitano di cottura. Sono sufficienti 4 fette sottili di Montasio fresco, che verranno avvolte ognuna attorno a un salatino a forma di bastoncino. Per ricreare l’effetto della scopa, un adulto procederà ad incidere la parte finale delle fette di Montasio andando a simulare le setole. Basterà poi avvolgere un filo di erba cipollina per arricchire le setole della scopa e il gioco è fatto.

Un’altra idea molto facile consiste nell’utilizzare gli stampini dei biscotti, quelli dedicati al tema di Halloween, per realizzare gustossime zucche, simpatiche streghette e deliziosi fantasmini di formaggio Montasio DOP, che per la sua consistenza morbida si presta perfettamente a questo scopo. Il consiglio è quello di disporre tutti i soggetti di formaggio in un piatto da portata di colore nero, che fa risaltare il colore del Montasio e di abbinarci delle ciotoline riempite di confettura, che si abbinano al gusto del formaggio, come quella di albicocche e quella di mirtilli.

Infine, non dimenticate di addobbare la casa in stile Halloween! Via libera quindi a finte tele di ragno, a teschi di cartone e non può mancare una grossa zucca con il lumino per portare avanti la tradizione dei nostri antenati celtici.

Covid-19 ed effetto Cocooning: le nostre Malghe come meta per le vacanze estive 2020 

L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 avrà un’influenza di lungo termine sulle abitudini di consumo degli italiani, anche per quanto riguarda il turismo. Secondo gli esperti, infatti, l’estate 2020 sarà caratterizzata da un turismo slow, che privilegia mete non tanto distanti dalla propria abitazione e presta grande attenzione alla sicurezza. Una tendenza, definita “effetto cocooning”, che preferisce il kilometro zero e, in particolare, le destinazioni dove il rischio di assembramento è più basso, come gli itinerari naturalistici delle nostre montagne.

 

Tra le mete più piacevoli dal punto di vista paesaggistico, c’è sicuramente l’Altopiano del Montasio, che d’estate si colora del verde dei prati dove le mucche sono lasciate libere di pascolare. Proprio qui nasce il Montasio Prodotto di Montagna. Per rientrare in questa classificazione, il formaggio deve essere prodotto con latte crudo raccolto, lavorato e stagionato per minimo 60 giorni in un’area compresa nella zona di produzione indicata dal Consorzio di Tutela che si trova sopra i 600 metri di altitudine. Il gusto genuino di questo formaggio si sposa a preziose proprietà nutritive. L’apporto di calcio, proteine, fosforo, ferro e vitamine, insieme all’alta digeribilità, rendono il Montasio un alimento adatto alle persone di tutte le età.

 

Attraverso i suggestivi sentieri che partendo da Sella Nevea si snodano tra i boschi di abeti passando per la Casera Larice e il Rifugio Brazzà, è possibile riscoprire il profumo del ginepro e del pino mugo e immergersi in un ambiente incontaminato ancora capace di far emozionare. In un periodo in cui anche il turismo si fa più lento e il silenzio delle baite di montagna vince sulla rumorosità dei resort affollati, le famiglie possono godersi la natura e la buona cucina, capaci di sollevare lo spirito e caricare il corpo di nuove energie.