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Come utilizzare le croste di formaggio Montasio DOP

Del formaggio Montasio DOP non si butta via nulla, men che meno la crosta!

Sebbene infatti non sia un’usanza molto diffusa, la crosta del formaggio Montasio edibile può essere utilizzata in cucina in diversi modi, dando così una marcia in più ai sapori delle vostre pietanze e diventando protagonista in diversi piatti e spuntini.
Un’idea intelligente per evitare lo spreco di alimenti e per trasformare lo scarto in una prelibatezza!

Prima di poterle utilizzare è necessario pulire le croste di formaggio. Quindi dopo averle lavate e asciugate, dovrete togliere la parte esterna; con l’aiuto di una grattugia o di un coltello, eliminate tutto quanto fino a che le scritte saranno state tolte.
Ora le croste di Montasio DOP sono pronte per diventare l’ingrediente segreto di ogni piatto!

L’utilizzo più classico prevede l’aggiunta delle croste in minestre, minestroni e zuppe. In questo caso basterà tagliare le croste a pezzetti e aggiungerle alle verdure che bollono in pentola; man mano che si ammorbidiscono inizieranno a rilasciare il loro sapore deciso.

Ma la crosta può essere usata anche per i primi piatti, come paste e risotti. In questo caso si possono aggiungere dei pezzetti di crosta in cottura o durante la mantecatura, per rendere il tutto ancora più prelibato.

Per ricreare alcune ricette, però, la crosta dovrà essere ammorbidita: in questo caso basterà lasciare le croste in ammollo nel latte per una mezz’oretta circa prima di poterle utilizzare.

Le croste di Montasio DOP possono anche essere un ottimo spuntino e un’idea veloce per l’aperitivo. Infatti, sono molto buone fritte, ripassate in padella con un filo di olio, o impanate, entrambe da mangiare rigorosamente calde, per gustarne tutto il sapore e la croccantezza.
E perché non fare delle chips! Servirà solo tagliare a listarelle sottili le croste di Montasio DOP e passarle in forno, sulla piastra o, addirittura, in microonde: verranno fuori fragranti e saranno un ottimo abbinamento con salumi e verdure.

E se avanzano dei pezzi di crosta, conserviamole. Ma come? Se avete intenzione di consumarle entro la settimana, potete mettere le croste di formaggio dentro a dei contenitori (ancora meglio se sono ermetici) e tenerle in frigorifero. Per la lunga conservazione, invece, porzionatele e usate gli appositi sacchetti per alimenti per congelarle. Così sono sempre pronte all’uso e a portata di mano per rendere gustoso ogni tuo piatto.

E visto che è carnevale, ecco una ricetta con le croste di formaggio per creare la versione salata del dolce di questa festa: le chiacchiere salate ripiene di Montasio DOP.

Ingredienti:

  • 200 gr di farina 00
  • 1 uovo
  • 50 gr di burro
  • 100 gr di croste di Montasio DOP
  • 50 ml di latte
  • Sale
  • Olio per friggere

In una terrina mettere la farina setacciata, l’uovo, il burro a temperatura ambiente e un pizzico di sale. Mescoliamo bene e trasferiamo il composto su un piano di lavoro infarinato. Qui lavoriamo l’impasto fino a quando sarà diventato morbido e compatto.

A questo punto, con l’aiuto di un mattarello, stendiamo la pasta sottilmente, facendola diventare un rettangolo e dividiamola in due. Con una rotellina tagliamo la pasta in rombi. Su metà di questi mettiamo un pezzetto di crosta di formaggio, ricopriamo con un altro rombo e sigilliamo bene i bordi della chiacchiera.

Nel frattempo, mettiamo a scaldare l’olio per friggere in una padella, e quando è giunto a temperatura cuociamo le chiacchiere, facendole ben dorare su entrambi i lati. Con l’aiuto di un mestolo bucato, scoliamo le chiacchiere e adagiamole su un foglio di carta assorbente.

Come tocco finale, possiamo grattugiare un po’ di crosta di Montasio anche sopra servendo le chiacchiere salate ripiene al Montasio ancora calde.

 

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

Flan di Montasio, crema di piselli e panna acida

I mesi invernali sono i mesi delle feste. Dicembre e gennaio sono i periodi dell’anno in cui ci si riunisce, in grandi tavolate famigliari o in piccoli incontri tra amici, tutti attorno a gustose e calde pietanze. Un momento conviviale di unione, aspettato da tempo.

E cosa servire ai nostri commensali se non un piatto dal cuore morbido e avvolgente che riscaldi gli animi resi un po’ freddi dalla stagione? Ve lo suggeriamo noi: il flan di Montasio con crema di piselli e panna acida.

Gli ingredienti per preparare questi flan, per 4 persone, sono 50 grammi di scalogno, 100 grammi di formaggio Montasio, 320 millilitri di panna, 2 tuorli, 2 uova intere, 100 grammi di burro, 500 grammi di piselli, sale e olio extravergine di oliva.

Per prima cosa prepariamo il flan. In un recipiente mettiamo la panna, uniamo i due tuorli e le due uova e mescoliamo con una frusta. Grattugiamo il Montasio e aggiungiamolo alla panna, aggiustiamo di sale e frulliamo il tutto. Con dell’olio evo spennelliamo i contenitori per il flan e versiamo il composto all’interno. Riempiamo una casseruola con dell’acqua (per circa metà del volume), adagiamo i nostri flan e inforniamo, in forno già caldo, a 150° per 40 minuti.

Passiamo ora a preparare la crema di piselli. In un pentolino soffriggiamo il burro con lo scalogno tritato finemente. Versiamo i piselli e aggiungiamo un po’ d’acqua per ammorbidirli. Saliamo, pepiamo e lasciamo i piselli sul fuoco fino a che non sono cotti. Facciamoli raffreddare un paio di minuti e poi frulliamo fino ad ottenere una crema morbida e liscia.

Per l’impiattamento, versiamo un paio di cucchiai di crema di piselli sul piatto. Togliamo il nostro flan di Montasio dallo stampino e adagiamolo sopra la crema di piselli. Aggiungiamo gli ultimi tocchi di panna acida, qualche fogliolina di insalata e il piatto è pronto.

Buon appetito!

 

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

La magia delle feste, un momento Montasio DOP

Filastrocca di Natale,

la neve è bianca come il sale,

la neve è fredda, la notte è nera

ma per i bambini è primavera:

soltanto per loro, ai piedi del letto

è fiorito un alberetto.

 Gianni Rodari, L’albero dei poveri

 

E se la neve fosse bianca come il latte, a cadere sarebbero fiocchi leggeri di formaggio.

Morbidi e gustosi riccioli di Montasio DOP.

Natale è la festa più sentita in tutte le famiglie. Un’atmosfera magica si impadronisce di dicembre, e si diffonde attraverso le luci, gli alberi ricoperti di addobbi, i sorrisi della gente, gli auguri scambiati a gran voce, i regali sotto l’albero (pensati con cura per coloro che li riceveranno) e l’impaziente attesa dei bambini. E il calore non è solo quello che ci giunge dal camino o dalla stufa, ma dalla vicinanza con gli altri, dall’essere più buoni, dal pensare e preparare qualcosa per una persona a noi cara. Una magia che, se ci crediamo davvero, fa diventare realtà i sogni di tutti, grandi e piccini.

Ma è la cucina il luogo pulsante, quello dove fervono i preparativi. Perché Natale è anche convivialità e condivisione, soprattutto a tavola.

Ed è così che grandi pentole sobbolliscono ripiene di sughi prelibati, occupando tutti i fuochi disponibili, forni instancabili producono continuamente squisite leccornie dolci e salate e frullatori impazziti sminuzzano verdure e frutta secca per ripieni dai sapori decisi. Dagli aperitivi con gli amici alle cene con i parenti, ogni scusa è buona per ritrovarsi e passare del tempo insieme in un momento di festa.

E cosa c’è di meglio se non accompagnare questi momenti con Montasio DOP? Che sia Fresco, Mezzano o Stagionato, ogni stagionatura di Montasio regala sapore e gusto alle pietanze: una coccola che regaliamo, un gesto d’amore che doniamo ai nostri ospiti.

Dall’antipasto al dolce, il Montasio diventa così l’ingrediente principale della nostra tavola: un formaggio genuino, fatto con dedizione e passione.

E tra un pezzetto di Montasio e l’altro, mentre in sottofondo una lieve melodia natalizia si diffonde in tutta la stanza, aggiungiamo gli ultimi tocchi in casa: qualche addobbo per l’albero, la ghirlanda con il nastro rosso in centro alla tavola, qualche lucina sulle mensole, un paio di Babbi Natale di panno sul tavolino del salotto, gli ultimi regali. Si, quest’anno il Natale sarà davvero speciale!

Vi auguriamo un sereno Natale insieme alle persone che amate!

 

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

Montasio DOP: tra verità e falsi miti

Come affermava lo scrittore francese Michael Tournier “Il formaggio costituisce, con il pane e il vino, la trinità della tavola europea”, e noi di Montasio non possiamo che essere d’accordo.

Diciamoci la verità: è davvero difficile resistere alla tentazione di questo prodotto che è al centro della nostra storia gastronomica e le cui origini risalgono alla nascita stessa della cultura mediterranea.

Ma… è troppo grasso? Mi farà male? Posso mangiarlo anche io? Light è meglio? Proviamo a fare chiarezza su alcuni argomenti che stanno molto a cuore a tutti tentando di sfatare i falsi miti sul formaggio e i suoi derivati.

Il formaggio fa male.

Il formaggio è un alimento ricco di proteine e ad alto contenuto di grassi, ma allo stesso tempo possiede un’elevata presenza di fosforo, calcio e Vitamina D. È un prodotto che può far male quando non è naturale, e soprattutto quando contiene ingredienti artificiali e presenta una lavorazione industriale, ed è proprio per questo motivo che gli esperti consigliano di consumarne solo buone tipologie facendo attenzione alla provenienza e al tipo di lavorazione. I formaggi naturali, come ad esempio il nostro amato Montasio, se consumati con la giusta moderazione ci possono donare grandi benefici.

Gli intolleranti al lattosio non possono mangiare il formaggio.

Ecco un altro falso mito sul formaggio e sul lattosio. Quante volte chi è intollerante al lattosio si è sentito dire di non poter consumare formaggio perché nocivo per la sua salute? Il lattosio può dare disturbi soprattutto nei prodotti lattiero caseari molto freschi, come latte, yogurt o ricotta, e questo avviene perché la molecola non ha ancora subito le fasi di trasformazione e scomposizione. Ma se parliamo di formaggi stagionati, ecco che in questo caso tali tipologie di prodotti sviluppano autonomamente il processo di trasformazione diventando così digeribili anche per le persone intolleranti.

Già a 60 giorni di stagionatura il Montasio è semplicemente privo di lattosio e quindi adatto anche alle persone intolleranti a questo zucchero. Dalle analisi di laboratorio è emerso infatti che nel formaggio Montasio il lattosio è presente con valori inferiori a 0,01 g per 100 g di formaggio, oltre 10 volte in meno del limite previsto dalla normativa nazionale e comunitaria.

Gli intolleranti al glutine non possono mangiare formaggio.

Generalmente i formaggi non comportano grossi rischi per le persone celiache se contenenti solo latte, sale e caglio. Tuttavia, alcuni prodotti realizzati con dinamiche industriali contengono amido e gelificanti aggiunti in sostituzione del grasso, e per questo possono rappresentare un problema.

Il Montasio, grazie alla sua ricetta rimasta immutata nel corso dei secoli, è perfetto anche per chi soffre di patologie legate alla presenza di glutine, e per far assaporare appieno il suo gusto proprio a tutti il Consorzio ha deciso di realizzare una serie di ricette gluten-free che potete trovare sul nostro canale YouTube.

In forme perfette, né troppo grandi, né troppo piccole, il Montasio è quindi adatto sia sulla tavola della famiglia che su quella dei ristoranti.

Non rinunciare al suo gusto inconfondibile e coccolati con il suo sapore dolce e raffinato che grazie alla sua alta digeribilità si adatta anche ai palati più sensibili.

 

 

Autore: Federico Mandolese

Montasio DOP: una poesia di sapori

La donzelletta vien dalla montagna,

In sul calar del sole,

Col suo fascio dell’erba; e reca in mano…

un pezzettin di Montasio!

 

Giacomo Leopardi, Il sabato del formaggio

 

La storia italiana può vantare una lunga lista di letterati che hanno saputo raccontare la loro epoca e i loro pensieri in un modo talmente unico da essere ricordati anche a distanza di decenni.

Emblemi di cultura e conoscenza, che con le loro parole sono riusciti a trasmettere il giusto valore della nostra lingua e della nostra cultura facendo emozionare intere generazioni.

E nei loro versi trova posto anche un prodotto iconico come il formaggio, che affiora nel ricordo di molti scrittori italiani e diventa il protagonista non solo di romanzi e poesie, ma anche di componimenti privati e di lettere, costituendo così un legame che va ben oltre la produzione letteraria, e diventa una prova inconfutabile del forte rapporto che lega il popolo italiano con questo alimento.

Ed in questo panorama così ampio e ricco di gusto questa relazione assume sfaccettature diverse a seconda dell’autore. Per Corrado Alvaro, ad esempio, esso diventa quasi un prodotto magico quando descrive il latte che bolle nei grandi contenitori in rame, mentre per D’Annunzio rappresenta il ricordo dei piatti tipici della sua regione di cui diviene protagonista.

Giovanni Boccaccio nel Decamerone descrive la contrada del Bengodi e cita una “montagna di parmigiano grattugiato” su cui venivano fatti rotolare “maccheroni e raviuoli”, dando così un’importante indicazione dell’uso che se ne poteva fare del formaggio in cucina. Mentre la prosa del Petrarca immortala l’abbinamento più iconico tra formaggi e frutta: “Addio l’è sera. Or su vengan le pera, il cascio e ‘l vin di Creti”.

È con Leopardi, però, che esso entra nella vita privata dell’artista divenendo oggetto di ricordi e discorsi privati, come nelle lettere che il poeta manda al padre che recitano “Il dono che ella mi manda mi sarà carissimo, e mi servirà per farmi onore con questi miei amici, presso i quali trovo che l’olio e i fichi della Marca sono già famosi, come anche i nostri formaggi che qui stimano più del parmigiano, il quale non ardisce di comparire in una tavola signorile: bensì vi comparisce una forma di formaggio della Marca, quando se ne può avere, ed è cosa rara”.

Il rapporto che la letteratura ha costruito con il formaggio è dunque senza luogo e senza tempo. Una relazione nata dalla necessità di portare su carta la relazione intima che esiste tra uomo e cibo e che Montasio racconta ogni giorno portando sulle nostre tavole un prodotto di grande qualità e dal gusto unico.

 

 

Autore: Federico Mandolese

Montasio DOP: il gusto della bella stagione

Siamo ormai nel vivo della primavera e i profumi e i colori che riempiono l’aria stuzzicano il nostro appetito regalandoci nuove ispirazioni per creare ricette gustose.

Piatti dal sapore unico, in grado di darci la giusta carica di energia per affrontare la bella stagione, e che ci permetteranno di dar vita a straordinarie tavole imbandite con cui riuscire a stupire i nostri ospiti.

Ecco allora che il Montasio torna protagonista dei nostri menù con un secondo piatto dal gusto pieno e deciso: i medaglioni di maiale con Montasio e briciole di pane. Un piatto veloce, perfetto per le nostre cene speciali, con cui sarà possibile cogliere tutte le sfumature di sapore del nostro amato formaggio.

Prepararlo è davvero semplicissimo e per farlo (per 4 persone) avremo innanzitutto bisogno di 600 gr di filetto di maiale, 200 gr di pane raffermo, 100 gr di Montasio Mezzano, 140 gr di misticanza, aglio, sale, pepe, burro, salvia, timo, olio evo e della senape Dijon.

Una volta predisposti tutti gli ingredienti, prima di tutto sarà necessario grattugiare il Montasio Mezzano per ottenere una grana fine. Dopodiché si procede a rimuovere la crosta dal pane raffermo tramite l’utilizzo di un coltello per poi sbriciolarlo grossolanamente o con le mani oppure utilizzando nuovamente la grattugia ma questa volta con una grana piuttosto spessa.

Successivamente si passa alla pulizia del filetto di maiale eliminando i cordoni laterali e il tessuto connettivo in superfice, per poi ricavare dal filetto 12 fettine spesse circa 1 cm. Una volta tagliata la carne, sarà necessario passare una facciata di ogni rondella nel pane, facendo poca pressione in modo da farlo attaccare per bene. Finita la fase dell’impanatura bisognerà salare la carne per poi arrostirla in padella con una noce di burro, aglio, timo e salvia prima dalla parte della polpa e poi da quella con il pane.

A questo punto si può procedere a posizionare il Montasio grattugiato sul lato della polpa per farlo sciogliere velocemente. Per guarnire il piatto, basterà unire in una ciotola la senape con i condimenti e mescolare con una frusta in modo da formare una salsa (se necessario, potremo aggiungere un po’ acqua un modo da renderla più morbida e cremosa). Infine, ci basterà condire la misticanza e impiattare i medaglioni di maiale sovrapponendoli.

Una proposta gustose e facile da preparare, dimostrazione di come con un pizzico di originalità, e con la giusta dose di Montasio, si possano realizzare piatti buoni e belli da vedere.

Non ci resta che dirvi buon appetito!

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

 

Autore: Federico Mandolese

Gusto, cultura e tradizione: la parola al Montasio

Sono molti i proverbi italiani sul formaggio e ognuno potrebbe essere argomento di numerosi approfondimenti o, addirittura, di un intero libro. Ma perché questo straordinario prodotto ricopre un ruolo così centrale nella nostra cultura?

Il cibo è certamente il protagonista indiscusso di molti proverbi e modi di dire della nostra tradizione, e quotidianamente ne facciamo uso in tantissime occasioni: dal classico “una mela al giorno toglie il medico di torno” fino al “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”, i contesti di utilizzo possono essere molto diversi, ma il messaggio che ognuna di queste frasi è in grado di trasmettere rimane sempre molto chiaro.

A livello letterario, un’ulteriore dimostrazione dell’importanza che il cibo ha nella lingua degli italiani la si può trovare nell’analisi di O. Salis e T. Cristea, che nel loro documento “A tavola non si invecchia. Alcune considerazioni sulla filosofia del mangiare in proverbi e modi di dire italiani” (2007), consultando quindici raccolte di proverbi e modi di dire d’Italia, ne hanno trovati ben 335 relativi al cibo. Una prova inconfutabile che mangiare non è solo un qualcosa legato al nostro corpo, ma bensì un atto di identificazione con una cultura culinaria che per noi italiani è fortemente radicata anche nelle parole.

Tra questi proverbi, quelli sui formaggi occupano una posizione d’eccellenza con ben 36 modi di dire a loro dedicati, riuscendo così dar vita ad una squisita raccolta di frasi legate alle radici più profonde di questo mondo. Alcuni proverbi, ad esempio, insegnano i trucchi per la scelta degli ingredienti e la preparazione di piatti prelibati (come il detto toscano che dice “formaggio non guasta sapore”), altri invece spiegano come comportarsi con altre persone o danno indicazioni su quanto sia importante non eccedere con il consumo di questo alimento (ad esempio “al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere” o ancora “il formaggio è cibo sano se ne mangi poco e piano”).

In queste frasi, apparentemente così semplici, risiede in realtà tutta la cultura di un popolo: modi di dire pieni di umorismo e di gioia di vivere con cui gli italiani riescono, anche se solo a parole, ad improvvisarsi provetti cuochi capaci di decantare i piaceri del palato, scambiando ricette, e trascorrendo festosi momenti intorno ad una tavola imbandita.

Rispetto ai consigli d’autore, di cui è ricca la tradizione letteraria, una caratteristica del proverbio è quella di non essere firmato ma frutto di una saggezza collettiva che si tramanda, in maniera anonima, tra una generazione e l’altra. Esattamente come la passione per il nostro amato Formaggio Montasio che, di bocca in bocca, viaggia attraverso i secoli fino ad arrivare sulle nostre tavole per portarci un gusto unico e straordinario capace di raccontarci una tradizione tutta italiana fatta di amore per il buon cibo e per lo stare insieme.

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

 

Autore: Federico Mandolese

Montasio DOP: la primavera in tavola

L’arrivo della bella stagione porta con sé una ventata di freschezza e colore sulle nostre tavole.

Basta un accenno di tepore ed ecco comparire nei nostri piatti gli asparagi, i carciofi, i piselli freschi, gli agretti, le insalatine sfiziose, tenere patate novelle e zucchine. Ingredienti preziosi, che se utilizzati con sapienza e maestria permettono di dar vita a ricette semplici ma al contempo sfiziose e ricche di gusto, grazie alle mille combinazioni possibili con il nostro amato Montasio DOP.

Come le crespelle al grano saraceno con verdure di stagione e Montasio, piccoli scrigni che racchiudono al loro interno un morbido cuore di bontà pronto per essere assaporato boccone dopo boccone. Prepararle è semplicissimo, e tutto ha inizio dalle giuste dosi di ingredienti (per 4 persone) sia per le crespelle (100 gr di farina, 250 ml di latte, 120 gr di uova intere, 15 gr di burro e 3 gr di sale), sia per il ripieno (400 gr di besciamella, 400 gr di verdure di stagione a piacere, 200 gr di Montasio Mezzano, olio evo, burro aglio, sale e pepe).

Per la preparazione delle crespelle si inizia con il mescolare insieme tutti gli ingredienti lavorandoli con una frusta in modo da non formare grumi. Fatto ciò, è necessario far riposare in frigorifero il composto per almeno un’ora. Una volta estratto, lo si mescola leggermente e si procede a scaldare una padella antiaderente con una noce di burro. Quando la padella è sufficientemente calda, si versa al suo interno il composto per formare delle crespelle ben fini e colorate. Si procede a girarle una sola volta a metà cottura e infine si dispongono quelle pronte su di un panno per lasciarle raffreddare.

A parte, si lavano e si mondano le verdure. Fatto ciò, si procede a tagliarle a cubetti piuttosto sottili che verranno rosolati con un filo d’olio, un pizzico di sale e l’aglio schiacciato. Togliere dal fuoco due cucchiai di verdure (conservandoli a parte) e unire a quelle rimanenti la besciamella e il Montasio tagliato a cubetti. Farcire quindi le crespelle con una quantità di composto a piacere per poi chiuderle e posizionarle in una teglia imburrata. Terminare il piatto con le verdure tenute da parte e un po’ di Montasio a cubetti. Infornare a 180° fino a raggiungere la colorazione desiderata. Togliere dal forno, porzionare e servire caldo.

Una ricetta rapida e gustosa che saprà senz’altro conquistarvi. Buon appetito!

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

 

Autore: Federico Mandolese

A Carnevale anche il Montasio vale!

Folle, irriverente, chiassoso, colorato: lo spirito del Carnevale è soprattutto questo, e tra divertimento e svago si fa subito e dar vita ad una festa un po’ matta, fatta di maschere, scherzi e sfilate.

E oltre ad essere una celebrazione ricca, fin dall’antichità, di significati simbolici riguardanti il sovvertimento dell’ordine quotidiano e l’esaltazione del divertimento, questa ricorrenza è un’occasione speciale per riscoprire quelle tradizioni che rappresentano un caposaldo fondamentale della nostra società. Uno zoccolo duro di credenze e usanze con profonde origini che si perdono nella notte dei tempi e che sono presenti ancora oggi nella nostra quotidianità.

Ecco allora che nel vivo del Carnevale anche il formaggio entra a pieno titolo nello spirito della festa non solo in ambito gastronomico, ma anche dal punto di vista ludico, diventando così il simbolo di una tradizione che vive in tante consuetudini a tavola e non solo.

Nei dolci fritti, ad esempio, grande simbolo della declinazione gastronomica del Carnevale e che ci invogliano a trasgredire e a liberarci dalla quotidiana disciplina. Un semplice impasto di farina, uova, burro e zucchero, tagliato e modellato a seconda della tradizione, per poi essere farcito, fritto e servito con una semplice spolverata di zucchero a velo.

Ma è anche grazie al gioco che la cultura casearia riesce a diventare in alcune regioni la vera protagonista del Carnevale. A Pontelandolfo (in provincia di Benevento), per esempio, si svolge annualmente il torneo della Ruzzola del formaggio, una competizione pubblica che viene svolta durante i giorni della festa vantando molti partecipanti. Il gioco, le cui origini sono antichissime e si fondono con la civiltà etrusca, consiste nel lanciare più lontano possibile una forma di formaggio con uno spago arrotolato. Sebbene non sia definibile con certezza la funzione di tale pratica ludica, vari autori letterari ipotizzano che sia un rito di protezione delle mandrie dalla cattiva sorte e, dunque, fortemente legato alla transumanza e all’ancestrale rapporto uomo-natura.

La Ruzzola è quindi un chiaro esempio di come il formaggio nel corso del tempo si sia consolidato non solo nelle abitudini gastronomiche, ma anche in quel tessuto sociale comprensivo di pratiche ancestrali che hanno accompagnato (e lo fanno anche oggi), in diversi modi, la popolazione del nostro Paese.

E se anche il Montasio diventasse protagonista del Carnevale potremmo immaginarlo come un profumato e gustoso coriandolo capace di colorare il cielo del nostro Stivale e di essere trasportato con un colpo di vento dalla propria zona di produzione, area dove è stato scoperto e tutt’ora creato, in tutto il territorio italiano. Un’incessante pioggia di colori che visti dall’alto potrebbero mostrarsi ombreggiati delle luci delle città e fluttuanti, proprio come se galleggiassero sull’acqua del mare.

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

 

Autore: Federico Mandolese

Formaggio Montasio: il campione delle piste

Nell’immaginario collettivo, l’inverno è sempre associato ad un fiabesco e soffice manto bianco che non smette mai di incantare gli spettatori in uno scenario di quiete sublime. D’altronde, è impossibile non fermarsi ad osservare la lenta danza dei fiocchi di neve: una straordinaria combinazione di fisica e geometria capace di generare forme tanto minuscole quanto complesse e che nel loro insieme ci regalano paesaggi unici e percorsi mozzafiato sui quali praticare il nostro sport preferito: lo sci!

E sebbene siano tanti i modi per viverlo e praticarlo, in ogni caso per affrontare le piste nel migliore dei modi non è sufficiente avere una tecnica eccezionale o delle attrezzature costose, ma serve qualcosa in più. L’equilibrio sugli sci si costruisce infatti anche a tavola, e scegliere l’alimentazione giusta è un passo fondamentale per riuscire a praticare questo sport dando sempre il massimo.

Sciare richiede un notevole impegno fisico, coinvolgendo gambe, addome e braccia che ad ogni discesa devono sostenere alte velocità e cambi di direzione repentini. Oltre allo sforzo muscolare va inoltre conteggiato anche quello ambientale legato alle basse temperature e all’altitudine, senza contare che il freddo ci espone ai rischi legati alla digestione.

Ma cosa mangiare quindi per trascorrere una giornata sugli sci con il massimo delle energie?

Fare un pasto abbondante mentre si scia (o in generale mentre si pratica uno sport) non aiuta a recuperare le energie e nemmeno a combattere il freddo ma va, al contrario, ad impegnare in modo eccessivo l’apparato digerente, che per assimilare i cibi sarà costretto a sottrarre energia proprio a quei muscoli necessari per sciare. Tuttavia, questo non vuol dire affatto che sia meglio saltare il pasto! Facendo così, infatti, si corre il rischio che una volta finte le riserve di zuccheri, le energie vengano prese direttamente dalle proteine muscolari, creando così conseguenze negative su tutto il nostro organismo.

Ma allora qual è l’approccio più adatto? Per affrontare al meglio le piste serve che tutti i nutrienti siano introdotti nell’arco della giornata, in modo bilanciato, e senza eccessi.

Non dovranno mancare i carboidrati, in quanto servono per fornire energia in modo costante durante l’attività sportiva, per ripristinare le scorte di glicogeno esaurite dopo le prime sciate e per favorire il recupero post-attività, oltre che per evitare che le masse muscolari vengano utilizzate a scopo energetico. Anche le proteine dovranno essere presenti, poiché permettono di favorire la ripresa a fronte di uno stress molto intenso a cui i muscoli sono sottoposti. Infine, rimangono fondamentali i grassi: ci danno la giusta dose di energia e forniscono le vitamine liposolubili che aiutano a contrastare lo stress ossidativo che l’attività sportiva genera.

Ecco allora che il Montasio diventa il nostro migliore alleato: con il suo alto valore nutritivo, e una composizione equilibrata formata al 32-36% di acqua, al 32-34% di lipidi e al 24-26% di proteine, il Formaggio Montasio è un prezioso equilibrio da gustare in ogni momento. Ed è ottimo per le persone di tutte le età, grazie alla sua alta digeribilità, e soprattutto per l’alimentazione dei ragazzi, perché con il suo apporto energetico ed i suoi principi nutritivi (proteine, calcio, fosforo, ferro e vitamine) favorisce una crescita sana ed equilibrata. Insomma, un alimento completo per darti la giusta carica per affrontare al meglio ogni discesa!

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

 

Autore: Federico Mandolese